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‘Ndrangheta – Buccinasco, il paradosso della bonifica delle aree inquinate di via Guido Rossa

L’etichetta di “Platì del Nord” sta stretta alla città, ma alla criminalità organizzata interessa fare affari nel territorio: ultimo caso la bonifica dei terreni al quartiere Buccinasco Più

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Nella foto, una vista dall'alto di Buccinasco Più
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Nella foto, una vista dall’alto di Buccinasco Più

‘Ndrangheta e Buccinasco. Sembra un legame indissolubile. L’ultimo accostamento è arrivato nei giorni scorsi quando un’azienda piemontese, la Bertini srl vincitrice di un appalto indetto dalla Sogemi  per lavori all’Ortomercato di Milano, è stata commissariata dai giudici del tribunale per aver dato in subappalto i “servizi di trasporto e di altro genere” a una società  riconducibile a Pietro Paolo Portolesi pregiudicato per ‘ndrangheta.

C’è un filo rosso che lega Portolesi a Buccinasco: alcune imprese (Medi Opere e Legnano Ecoter) di cui è il factotum, pochi mesi fa stavano per sottoscrivere o avevano sottoscritto due contratti per il movimento terra per la bonifica di alcune aree in via Guido Rossa. Se gli appalti fossero andati in porto si sarebbe verificato il più grande paradosso della vita politico-amministrativo con sottofondo di cronaca nera di Buccinasco.

Qual è il paradosso? È stata la ‘ndragheta a inquinare con sversamenti di materiali inerti i terreni di Buccinasco Più. E sarebbe stata la stessa ’ndrangheta a occuparsi della bonifica guadagnandoci due volte. La prima smaltendo in maniera illegale materiali che avrebbe dovuto portare in discariche specializzate pagandone i costi, la seconda vedendosi affidare i lavori per la bonifica delle aree che ha inquinato una ventina di anni fa. Non si tratta degli stessi personaggi o degli stessi clan, forse, ma la matrice è la stessa.

Dopo la pubblicazione da parte di pocketnes.it del commissariamento della Bertini e delle motivazioni alla base della decisione dei giudici (i legami con Portolesi) l’amministrazione di Buccinasco si è ritenuta in dovere di sottolineare i motivi per i quali la bonifica di Buccinasco Più non è ancora terminata e la terra inquinata abbandonata dalla ‘ndrangheta nel quartiere di via Guido Rossa è ancora lì.

La storia ha inizio nel 2009 dopo la scoperta dell’interramento dei rifiuti nelle aree verdi all’interno del  quartiere Buccinasco Più. Indagini e processi hanno attribuito le responsabilità “a soggetti legati alla criminalità organizzata, come accertato da sentenze penali definitive” recita il comunicato stampa del Comune. Dop  il sequestro e la confisca  dei terreni, a carico della comunità è rimasta la necessità della  bonifica, che naturalmente la criminalità organizzata si guarda bene dal pagare.

 “Questo ci ha lasciato in eredità la ‘ndrangheta – ha sottolinato il sindaco Rino Pruiti – di cui a Buccinasco non vorremmo più sentir parlare perché a tutti, me compreso, l’etichetta di “Platì del Nord” sta stretta. Di questa eredità paghiamo le conseguenze ogni giorno. Ne paghiamo il prezzo perché, ancora oggi, nel 2022, alla criminalità organizzata interessa fare affari il nostro territorio”.

E che sia interessata a fare affari a Buccinasco è confermato dalla partecipazione delle aziende di Portolesi ai lavori di bonifica. Dopo il suo arresto, avvenuto nel giugno scorso, e la scoperta che uno degli appalti gli era stato assegnato e un secondo stava per essergli affidato, il cantiere è stato bloccato. Un po’ perché bisognava capirne di più sui legami tra le aziende assegnatarie e Portolesi, un po’ perché dopo  il ritrovamento di materiali in vetro, è stato effettuato un sopralluogo da parte di Arpa e Carabinieri. Per alcune aree, inoltre, dopo sei mesi dalla fine dei lavori, manca  il collaudo definitivo di Arpa. Quando arriverà, nessuno lo sa.

Non è ancora finita, perché Ats ha prescritto un monitoraggio dei gas del sottosuolo a cura di Arpa che ha programmato il primo intervento il 1° dicembre. In seguito il cantiere potrà essere avviato. Quando? Se da un lato, l’amministrazione vorrebbe avviare i lavori entro le prime settimane del nuovo anno, dall’altro fare previsioni, visti i tempi delle agenzie di tutela ambientale e sanitaria della Lombardia, è praticamente impossibile.

 

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