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Inquinamento da biossido di azoto, Trezzano fra i tre comuni peggiori di Lombardia

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Fiumi di auto a passo d’uomo e aria irrespirabile: dalla lettura del dossier Arpa sulle campagne di monitoraggio emerge la preoccupante stima sulle concentrazioni di NO2

di Antonio Casa

Nei giorni scorsi, l’Arpa Lombardia ha rivelato il rapporto che riepiloga i dati acquisiti in due campagne di monitoraggio svolte nel 2018 a Trezzano, la prima tra il 24 gennaio e il 4 marzo e la seconda tra il 27 giugno e il 30 luglio. Entrambe le campagne sono state eseguite da una stazione mobile posta in viale Indipendenza, nei pressi del ponte Gobbo, uno dei tratti di intenso traffico veicolare, insieme alla Nuova e Vecchia Vigevanese.

100 mila auto in transito

Secondo le stime a Trezzano, ogni giorno, transitano 100mila tra auto e mezzi pesanti, da e verso Milano. A una prima lettura del rapporto Arpa, i valori degli agenti inquinanti sembrano in linea con quanto registrato nelle altre stazioni fisse. L’inquinamento esiste ma, a parte qualche sforamento dei limiti nelle concentrazioni consentite dalla legge e nel numero fissato per anno, non desta, all’apparenza e solo all’apparenza, preoccupazioni oltre misura.

Campanello d’allarme

Un campanello d’allarme infatti è contenuto a pagina 31 del dossier lungo 121 pagine. Riguarda il livello di biossido di azoto (NO2), gas velenoso emesso soprattutto dai diesel euro 3, 4 e 5, in particolare durante la campagna invernale (24 gennaio-4 marzo). Le norme prevedono un valore limite sulla media annuale di 40 microgrammi per metro cubo.

Valori superiori

Scrive testualmente l’Arpa che a Trezzano “invece, i valori sono stati talvolta superiori. Infatti, la media sullo stesso periodo invernale a Magenta e MI-Marche è stata 55 microgrammi per metro cubo (104 microgrammi come massima oraria) e 64 (115 microgammi come massima oraria).” Nella figura 27 del rapporto, a pagina 36, su Trezzano la stima della concentrazione annuale di NO2 è di 53  microgrammi: uno sforamento del 34% sul valore medio indicato dalla legge.

In Lombardia pochi peggio di Trezzano

Letti i dati, Giorgio Villani è tornato a chiedere la realizzazione della nuova tangenziale. Per il presidente del comitato dei quartieri di Trezzano non c’è più tempo da perdere. “I dati rilevati sono tra i più alti in assoluto – afferma -. L’esito più sconfortante emerge però dal raffronto tra i monitoraggi invernali con quelli estivi. Pur con valori diversi, il risultato è lo stesso: la nostra città è ai vertici regionali dell’inquinamento di biossidi di azoto”.

Il killer delle emissioni

“Mettendo i dati di Trezzano a confronto con quelli dei 56 siti fissi lombardi, – continua Villani – emerge che in inverno ci sono state soltanto quattro centraline che hanno fornito numeri peggiori, mentre in quello estivo sono tre. Più o meno identici i riscontinella media sulle 12 ore: in inverno un solo peggiore e in estate tre peggiori. In Lombardia sono 14 i siti che hanno superato il limite di legge, solo uno è peggiore di Trezzano in entrambe le stime, invernale ed estiva. Mentre alcune criticità riguardano anche i dati su benzene e black carbon, la preoccupazione è sul biossido di azoto che gli studiosi chiamano il killer delle emissioni veicolari e che in Italia causa la morte di 17mila persone.”

Tangenziale esterna?

Villani invita l’amministrazione Bottero a una riflessione. “Dopo trent’anni di attesa, è ora di rimettere mano al progetto sulla tangenziale esterna. Se ne parla dal 1979, si realizzino almeno le parti più semplici. Poi servono interventi di una certa rilevanza su viale Indipendenza dove si concentra la maggior parte del traffico veicolare.”

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