Home Attualità Corsico, “puzza insopportabile dall’ex Masotina”: residenti esasperati, Città Metropolitana pronta a intervenire?

Corsico, “puzza insopportabile dall’ex Masotina”: residenti esasperati, Città Metropolitana pronta a intervenire?

Quartiere soffocato dagli odori: se non interverrà la Sinextra (ex Masotina) rischia nuove limitazioni. Si decide il 7 ottobre

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Il riciclo della plastica puzza troppo: il caso Sinextra (ex Masotina) verso un giro di vite? E’ quello che sperano i residenti del quartiere Burgo, a Corsico, ancora una volta  costretti a convivere con odori definiti “oggettivamente insopportabili” provenienti dalla Sinextra, impianto per il riciclo delle materie plastiche che sorge in via Archimede. Il disagio, già noto da anni, è tornato prepotentemente al centro delle cronache locali con l’intensificarsi delle segnalazioni prima e dopo l’estate. E ora i cittadini chiedono risposte concrete, mentre si attende il tavolo tecnico del 7 ottobre, quando Città metropolitana, Arpa, amministrazione comunale e azienda si incontreranno per discutere possibili, e possibilmente definitive, soluzioni.

Un disturbo certificato da Arpa

Lo studio condotto da Arpa Lombardia, in collaborazione con il Comune e un gruppo di cittadini sentinella, ha prodotto dati inequivocabili: l’impatto olfattivo nella zona è superiore del 500% rispetto alla soglia di tolleranza. Si tratta della conferma  scientifica di ciò che i residenti denunciano da tempo: la puzza c’è, è intensa e proviene dallo stabilimento Sinextra. Durante un’ assemblea pubblica tenutasi lo scorso maggio, i tecnici di Arpa avevano illustrato le tecniche utilizzate per la rilevazione: dalle sentinelle posizionate in diversi punti del quartiere, che hanno registrato e classificato gli episodi di cattivo odore, all’analisi delle correnti d’aria tramite una centralina meteo. I risultati parlano chiaro: ogni volta che le sentinelle erano “sottovento” rispetto alla fabbrica, gli odori erano avvertiti puntualmente.

Le prossime mosse: “Non c’è più tempo da perdere”

Terminata la fase A del monitoraggio, Arpa è passata poi alla fase B, che prevede il coinvolgimento diretto dell’azienda per individuare le cause degli odori e ridurne l’intensità. Un passaggio delicato, in cui la collaborazione di Sinextra è ritenuta cruciale. Ma se l’azienda non si mostrerà disponibile o non adotterà misure efficaci, Città Metropolitana di Milano, ente che gestisce le autorizzazioni ambientali, potrebbe essere chiamata a rivedere le concessioni o introdurre limitazioni. Esiste anche una fase C che prevede l’utilizzo di modelli matematici per valutare l’efficacia degli eventuali interventi messi in atto. Ma lastesso Arpa avverte: eliminare del tutto gli odori sarà molto difficile, soprattutto in un contesto urbano come quello di Corsico, dove residenze e impianti industriali convivono a pochi metri di distanza.

I cittadini esasperati: “Non è più sopportabile”

“Il disagio è diventato intollerabile”, affermano i residenti, che da mesi – e in particolare durante l’estate – segnalano con costanza la puzza proveniente dalla Sinextra. A nulla sono servite, finora, le proteste, le lettere e gli esposti: serve un cambio di passo, e subito. Il 7 ottobre rappresenta quindi un appuntamento cruciale. Se da parte dell’azienda non arriveranno proposte concrete e soluzioni strutturali, l’amministrazione comunale di Corsico è pronta a chiedere a Città Metropolitana di intervenire con atti formali.Nel frattempo, le famiglie della Burgo continuano a convivere con finestre chiuse, aria irrespirabile e una qualità della vita gravemente compromessa.

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