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Bollette del teleriscaldamento, in attesa delle verifiche non resta che pagare

Approvato dal Consiglio comunale un ordine del giorno che delega ad Arera, l’autorità di controllo del mercato del gas, le verifiche sulle tariffe praticate a Rozzano

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Nella foto, il quartiere aler a Rozzano, servito dal telersicaldamento
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Nella foto, il quartiere Aler a Rozzano servito dal telersicaldamento

Si è parlato di Teleriscaldamento e dei costi che gravano sulle famiglie meno abbienti nel Consiglio comunale tenutosi ieri sera a Rozzano. Una mozione presentata dal M5stelle, Pd e Francesco Barbera del Gruppo misto ha affrontato la questione e proposto una serie di iniziative (poche in verità, ma sembra non si possa fare altro) per verificare se i costi addebitati sono quelli corretti oppure se sono frutto di speculazione. L’argomento interessa almeno 5mila famiglie che abitano nei quartieri Aler serviti dal teleriscaldamento, più 18 insediamenti grandi e meno grandi destinati al terziario, uffici e compagnia bella. La serata prometteva fuochi artificiali. Alla fine si è conclusa con tanto fumo e poco arrosto.

Aumenti ingiustificati

Teleriscaldamento quindi. Qual è la situazione? Il gas copre il 94% dell’energia che serve per farlo funzionare. I prezzi vengono aggiornati ogni tre mesi. Chi controlla se il prezzo fatturato ai consumatori è quello giusto? Si chiama Arera ed è un organismo nazionale che ha poteri di verifica e che in una indagine conoscitiva ha già stabilito come il costo del teleriscaldamento sia superiore al costo di una caldaia del gas. In tempi ordinari dovrebbe essere il contrario. Non solo. Sempre secondo Arera gli aumenti non sono del tutto giustificati. Non solo a Rozzano, ma in molte altre realtà.

No al distacco, sì alla rateizzazione

Con la mozione presentata ieri, i consiglieri di opposizione hanno chiesto di verificare se localmente gli aumenti del gas sono frutto di una situazione contingente o di speculazioni che gravano sulle spalle dei rozzanesi. In che modo? Con la richiesta ad Atmos, la società che ha vinto l’appalto per la gestione del teleriscaldamento a Rozzano, di una relazione che metta in evidenza le criticità del servizio, accompagnato un piano di interventi per evitare distacchi del servizio e di rateizzazioni per coloro che non riescono a pagare regolarmente le bollette.

Il fallimento Api

Il documento poi approvato, conteneva anche altre tre richieste. Una è stata modificata perché le verifiche se le tariffe sono dovute a speculazioni a danno dei cittadini sono compito di Arera, organismo preposto a questo tipo di controllo. Le altre due sono state stralciate. La discussione non è stata esente da polemiche. Ferretti ha detto che la scelta di Atmos è stata conseguente al fallimento di Api, la vecchia municipalizzata sommersa da 50milioni di euro di debiti. E questo ha scatenato il Pd La Gamba.

Strumentalizzazione

“Se non avessimo trovato un gestore diverso da Ama – ha sottolineato il sindaco – avremmo corso il rischio di avere la città al freddo perché né Ama, né il Comune sarebbero stati in grado di pagare il gas il anticipo, come richiesto da alcuni fornitori, e nemmeno di rilasciare delle fideiussioni”. Antonio La Gamba, dopo aver accusato il sindaco di strumentalizzazione per aver citato il fallimento Api, ha sottolineato come gli aumenti di Atmos siano scattati prima del balzo del prezzo del gas, così come denunciato da decine di famiglie inquiline di ALer. Agendo Atmos in regime di monopolio, ha chiosato, o si rimane allacciati alla rete che hanno in gestione o si rimane al freddo e senza acqua calda.

Monopolio sì, monopolio no

La Gamba ha poi proposto che all’interno delle case popolari vengano installate delle valvole che misurino l’esatta quantità di energia che ogni singolo utente consuma. In questo modo pagerebbe solo qual che effettivamente consuma. Ma questa è una prassi che Aler, unica in Italia, non applica in base a una deroga regionale. L’intervento di La gamba ha provocato la reazione del sindaco che ha replicato a muso duro puntando l’indice contro il Pd: “Il monopolio lo avete creato voi quando avete deciso di portare a Rozzano il teleriscaldamento e per farlo avete chiesto mutui per 38 milioni di euro. Il fallimento di Api e una certezza, non una strumentalizzazione. Soldi per riacquistare i beni sottratti dal fallimento al Comune di Rozzano non ce n’erano e senza l’affidamento ad Atmos non ci sarebbero stati”.

Consiglio sospeso

La notizia poco incoraggiante è che Comune e Atmos si vedranno solo agli inizi del 2024 per discutere di eventuali adeguamenti, anche al ribasso, delle tariffe. Il Consiglio è stato sospeso. I partiti che hanno presentato la mozione si sono riuniti per discutere le modifiche richieste, su invito del sindaco, da Vincenzo Lepori del M5stelle. Alla fine l’accordo è stato trovato: sarà Arera a verificare se Atmos si sta comportando correttamente o meno. Per il momento non resta che pagare.

 

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