Home Attualità Trezzano? Un comune che fa il pieno di birra (artigianale)

Trezzano? Un comune che fa il pieno di birra (artigianale)

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Bionde, scure e rosse nascono a Trezzano

Da un anno e mezzo bionde, scure e rosse nascono in un capannone della zona industriale del quartiere Zingone, su iniziativa di una coppia italo-svedese

Una volta si consigliava di berla per campare cent’anni, allo scopo di invogliarne il consumo. Magari non è proprio così, fatto sta che anche in Italia i calici di birra ormai si tracannano tutto l’anno e non soltanto per sopire l’arsura estiva. Grazie anche alle micro birrerie sorte un po’ ovunque (+345% in dieci anni), persino nelle case di appassionati che miscelano luppolo e malto in contenitori da 18 litri, per la soddisfazione di regalarla ad amici e parenti. A Trezzano, meno di un anno e mezzo fa ha aperto il Birrificio Barba d’Oro, che spilla bionde, scure e rosse di propria produzione le sere dal mercoledì al sabato. E’ l’unico della zona, l’altro più  vicino è ad Abbiategrasso.

La storia

Il birrificio è stato voluto da una coppia di fidanzati: lei, Katri, è del luogo; lui, il mastro birraio, è svedese. Il birrificio occupa uno dei capannoni di via Capuana. “Nel 2019, il primo anno intero di attività, abbiamo prodotto circa 5mila litri di birra – spiega Joakim Gustafsson -. Non sono tanti, tuttavia è un buon inizio”.  I cultori apprezzano soprattutto l’Ipa, una birra ambrata dal gusto amaro. Chi ama quella scura punta una Porter Scout, mentre gli amanti delle rosse possono sceglierne tra due tipi. Spesso il sabato, in un angolo del pub da cui è possibile scorgere l’angolo della produzione con i fusti d’acciaio, si suona musica dal vivo.  

L’ultima iniziativa

Il Birrificio Barba d’Oro ha appena inaugurato un corso di degustazione. Martedì scorso, in trenta hanno seguito la lezione teorica e pratica al tempo stesso, sotto la guida di un degustatore professionale e, ovviamente, con le birre di mastro Joakim. “Ho iniziato nel 2009, a casa per hobby, poi è diventata la mia professione”.

Itinerario dei sensi

Ai partecipanti del corso è toccato tenere piccoli calici di birra in mano, districarsi fra tre dei cinque sensi e compilare una scheda tra assaggi, profumi, giudizi sulla limpidità e schiumatura, con uno sguardo anche alle materie prime: dall’importantissima acqua, al luppolo che dà il profumo, al malto che fornisce il caratteristico colore, fino all’assaggio del mosto, il segreto  di tutto.
Un percorso di sensi, incontro culturale fra chi produce e chi vuole sapere come e cosa bere.

I dati nazionali

Nel 2018, ultimo dato disponibile a cura di Assobirra, in Italia è stata superata per la prima volta la soglia dei 20 milioni di ettolitri venduti (+3,2% rispetto al 2017. Il dato del 2019 è atteso a maggio). Rimaniamo terz’ultimi in Europa per consumo pro capite, con 33,6 litri. Un dato che risente dei costi della materia prima, visto che ne importiamo il 60%, e delle tasse: da noi un ettolitro costa 32 euro, in Germania 8. Ostacoli, eppure la birra affascina perché è un piacere. Come tale, da consumare con moderazione.

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