Home Cronaca Trezzano, relitto di furgone abbandonato in strada: l’ennesimo segno di inciviltà

Trezzano, relitto di furgone abbandonato in strada: l’ennesimo segno di inciviltà

La carcassa resta lì. In bella mostra, a pochi metri da abitazioni e passanti, come un monumento al degrado, sotto gli occhi di tutti

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Nella foto, scattata all'angolo di via Salvini con via Castoldi la carcassa del furgone (?) abbandonato
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Nella foto, scattata all’angolo di via Salvini con via Castoldi la carcassa del furgone (?) abbandonato

Un relitto metallico spicca da giorni all’angolo tra via Castoldi e via Salvini, a Trezzano. A prima vista sembra un vecchio furgone, ma basta un’occhiata più attenta per rendersi conto che si tratta di un veicolo sezionato a metà, letteralmente tagliato in due con una precisione che fa pensare all’intervento di un professionista del settore, forse un carrozziere o un fabbro. Nessun segno di incendio, nessuna traccia di incidente. Un abbandono illegale, deliberato, silenzioso.

Il mezzo, cui sono state prelevate le targhe, è stato evidentemente privato di qualsiasi elemento utile all’identificazione. La polizia locale, interpellata sul caso, non ha potuto fornire informazioni sull’origine o sulla proprietà del veicolo. Quel che è certo è che si tratta di un atto di inciviltà, l’ennesimo esempio di malcostume che trasforma lo spazio pubblico in una discarica a cielo aperto.

Quando la strada diventa deposito

Quello che più colpisce – e preoccupa – è l’assoluta normalizzazione dell’abbandono, la facilità con cui qualcuno ha potuto smaltire illegalmente un relitto così ingombrante nel pieno della città, senza che nessuno vedesse, intervenisse o denunciasse. Intanto, il relitto resta lì. In bella mostra, a pochi metri da abitazioni e passanti, come un monumento al degrado, sotto gli occhi di cittadini che si chiedono come sia possibile che, in una città metropolitana, un veicolo tagliato a metà possa essere lasciato in strada impunemente.

Un problema di controllo (e di cultura)

Questo episodio riaccende i riflettori su un problema cronico: la gestione del territorio e il rispetto degli spazi comuni.Non basta rimuovere i veicoli abbandonati, serve prevenzione, controlli sistematici e soprattutto un cambio culturale, perché episodi come questo rappresentano una ferita alla convivenza civile. Il Comune sarà ora chiamato a rimuovere il mezzo, con costi che, come sempre, ricadranno sulla collettività. E mentre si cerca di capire chi sia il responsabile di questo abbandono, il relitto continua a occupare lo spazio urbano, silenzioso ma eloquente simbolo di un’inciviltà che, purtroppo, non accenna a scomparire.

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