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Trezzano, la minoranza abbandona l’aula: manca il numero legale, salta il Consiglio comunale

La spaccatura su una mozione del Pd e dei suoi alleati sui fatti accaduti durante le celebrazioni della strage di Acca Laurentia

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consiglio comunale trezzano sul naviglio

 

Non c’è niente da fare. Tra maggioranza e opposizione che amministrano Trezzano sul Naviglio ci sono profonde incompatibilità. Incompatibilità di carattere, incompatibilità di visioni, incompatibilità sul fare quotidiano. L’ultimo esempio di una convivenza impossibile si è avuta ieri sera nella celebrazione del Consiglio comunale. Un ordine del giorno, allo sguardo di un osservatore neutrale, di ordinaria amministrazione. Invece…

Fuori dall’aula

Invece su una mozione presentata da Pd e suoi alleati sui “fatti accaduti in via Acca Larentia a Roma riconducibili alla fattispecie di apologia del regime fascista”, si è scatenato l’inferno con la minoranza che ha abbandonato l’aula e non l’ha votata. A quel punto, vista l’assenza di qualche (troppi) membro della maggioranza (Zatti, Grumello e Di Giorgio), è venuto a mancare il numero legale e il Consiglio comunale è stato sospeso. Con lancio di reciproche accuse.

Il volantinaggio

Quella di Acca Larentia è una strage che non ha mai avuto dei colpevoli accertati e sulla quale permangono molti dubbi. È il 7 gennaio del 1978. Siamo nel quartiere Tuscolano, su via Acca Larentia a Roma e cinque giovani militanti dell’allora Movimento Sociale Italiano si preparano ad uscire dalla sede del partito che portava proprio il nome della strada. È infatti previsto un volantinaggio per le strade della Capitale ed alcuni giovani sono già al lavoro. Verso le 18,30, la tragedia.

La strage

Giuseppe D’Audino, Francesco Ciavatta, Franco Bigonzetti, Maurizio Lupini e Vincenzo Segneri si preparano ad uscire dalla sede. È Bigonzetti ad aprire la porta ma, appena mette fuori la testa, dalla vicina via Evandro partono dei colpi di pistola. Bigonzetti viene ucciso con un colpo alla testa. Finisce male anche per Ciavatta, colpito mentre tenta di scappare: non muore sul colpo ma solo poche ore dopo in ospedale. Gli altri riescono invece a salvarsi gettandosi all’interno della sede. La banda armata, composta da cinque o sei persone, scappa via a bordo di un’auto. Poco dopo arrivano le forze dell’ordine a sirene spiegate, avvertite dagli abitanti della zona dopo aver sentito numerosi colpi di pistola. Nella calca si sente un altro colpo di pistola: un terzo giovane cade ucciso.

Le celebrazioni

Ogni anno dal 1978, i militanti di destra di Roma e non solo si riuniscono davanti alla sede di Acca Larentia per commemorare quelle vittime tra “presente” e saluti romani : un corteo nero immancabile nonostante le polemiche che, puntuali, scoppiano ad ogni celebrazione. Quest’anno non è stato diverso. Da una parte si è gridato all’apologia del fascismo, dall’altra alla ricorrenza di una strage che nell’immaginario dei militanti del centrodestra ha radici nel terrorismo rosso degli Anni di piombo.

Il comunicato del Pd

A Trezzano, pochi minuti dopo il sciogliete le righe, il Pd ha diffuso un comunicato dal titolo: “ Come prevedibile….”. Questo il testo: “A Trezzano si è appena concluso il Consiglio Comunale, che tra l’altro prevedeva una mozione presentata dal Pd e sottoscritta da Trezzano Oltre e Trezzano con Fabio ché richiedeva al consiglio di condannare e prendere le distanze dai fatti Acca Larentia e soprattutto di dichiararsi antifascisti. Al momento della votazione i consiglieri di Fdi, Lega e Forza Italia hanno abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale e impedendo cosi il proseguo del consiglio, che prevedeva tra l’altro anche una successiva mozione contro gli inaccettabili tagli dei fondi ai disabili da parte del governo Meloni. In precedenza, non meno importante, sempre i consiglieri di Fdi e Lega ad eccezione di Fi, non hanno approvato il piano del diritto allo studio. Ognuno tragga le proprie conclusioni”.

Mozione strumentale

Sull’altro fronte è Ivano Padovani a prendere posizione: “Abbiamo giudicato strumentale la mozione della maggioranza sui fatti di Acca Larentia e per questo abbiamo deciso di non partecipare al voto. Poi la maggioranza non è stata in grado di garantire il numero legale e il Consiglio è stato sospeso”. Perché il centrodestra non ha votato il provvedimento? Perché, ha chiarito era “solo un pretesto per strumentalizzare un evento tragico in cui furono uccisi tre giovani”. E gli altri provvedimenti all’ordine del giorno? Se la maggioranza non ha i numeri per governare, stia a casa come hanno fatto ieri alcuni suoi consiglieri.

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