
Dopo la quiete (se così si può definire il clima politico sonnacchioso delle ultime settimane a Trezzano), la tempesta. Un vero tornado è scoppiato attorno alle parole pronunciate dal sindaco Giuseppe Morandi durante l’ultimo Consiglio comunale: “Chiuderemo il Centro giovani, perché così com’è non funziona”. La pietra tombale è stata posta da Giuseppe Russomanno, secondo il quale la struttura ospitata all’interno del parco Clivia (cenrro socio culturale di via Manzoni e dintorni) viene usata “solo per farsi le canne”.
Apriti cielo. Sui social si è scatenata una battaglia con accuse e controaccuse. Da un lato chi difende un servizio che per anni ha garantito ai giovani trezzanesi un luogo di incontro e confronto, dall’altro chi lo vuole smobilitare per far posto a qualcosa di diverso. Secondo Leonardo Bertino, segretario del Pd locale, “I problemi giovanili sono ben noti a tutti, ma non è certo chiudendo l’unico spazio di aggregazione giovanile la soluzione a questi disagi. Il centro, da tantissimi anni, offre, attraverso qualificati educatori, uno spazio per iniziative e aggregazione”
“Il sindaco dice che non è utile – ha sottolineato Bertino a pocketnews.it – noi diciamo che ridurre la questione a “si fanno le canne” lascia il tempo che trova. Non sono i ragazzi che frequentano il centro di giorno a farsi le canne, ma visto che il parco Clivia non viene mai chiuso, chiunque può accedervi e fare ciò che più gli aggrada. Lo vogliono chiudere senza proporre un’alternativa. In bilancio non è stato inserito un solo capitolo di spesa che riguardi i giovani. Per loro va fatto di più”.
Da parte sua, il sindaco Morandi ha precisato: “A Trezzano c’è chi sa creare grandi polveroni sul nulla, perché il problema non sussiste. Il Centro giovani chiude perché a giugno scade l’appalto e non riteniamo di rinnovarlo perché, così come è strutturato non è efficace. Nel piano delle opere pubbliche del 2025 è stata inserita la riqualificazione dei locali dell’ex archivio comunale da anni abbandonato. Lì realizzeremo un nuovo luogo di aggregazione per i giovani corredato da un punto di ristoro che intendiamo affidare a un unico interlocutore, un interlocutore in grado di svolgere funzione educativa e ludica”.
Intano, però, lo spazio attualmente occupato dal Centro giovani ospiterà gli sportelli di Afol, Agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro partecipata, ad oggi, dalla Città Metropolitana di Milano e da 67 Comuni, compreso il capoluogo. Si occuperà di orientamento al lavoro e messa in contatto tra aziende e persone in cerca di un’occupazione. Su questo punto Bertino punta l’indice: “Il “nostro” sindaco aprirà un centro Afol per l’impiego? Bene, peccato che qualche tempo fa, l’attuale maggioranza di destra ne dichiarava l’inutilità, di voler tagliare il contributo comunale perché non avrebbe mai fatto assumere un solo trezzanese. Come mai questo tornare sui suoi passi? Forse l’unica scusa da fornire per cancellare anni di lavoro, impegno e aggregazione degli operatori, appoggiati e sostenuti dalla precedente amministrazione ?”