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Trezzano accende l’illuminazione ma spegne la trasparenza?

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Nella foto, il presidente del Consiglio Comunale di Trezzano Claudio Albini con il sindaco Bottero

Il Consiglio comunale approva il progetto per la sostituzione dei punti luce e boccia la richiesta di accesso agli atti on line per tutti i residenti

Una notizia buona, l’altra così così (per non dire cattiva). La prima riguarda il progetto per sostituire i circa 3000 punti luce presenti sul territorio di Trezzano approvato durante l’ultimo Consiglio comunale, la seconda si riferisce alla bocciatura, avvenuta durante lo stesso Consiglio, di una mozione che richiedeva l’accesso on line ai documenti conservati nell’archivio informatico del comune.

E luce fu…

Cominciamo dalla prima. Il progetto prevede la sostituzione di tutti i punti luce presenti all’interno dei confini di Trezzano con quelli di nuova generazione, lampade a LED, più efficienti e più pulite. In questo modo si dovrebbe ottenere un efficientamento energetico di oltre il 70% e grazie al project financing un risparmio per il Comune di circa 90 mila euro all’anno per 15 anni.

Nuove tecnologie

“L’approvazione di questa delibera – ha detto il sindaco Fabio Bottero – è molto importante per la nostra città perché ci consente di rinnovare finalmente tutti gli impianti di illuminazione pubblica con tecnologie più pulite, efficienti e innovative”. La delibera è stata approvata dalla maggioranza con l’astensione della minoranza presente in Consiglio.

La bocciatura

La seconda notizia è quella così così. Riguarda la bocciatura di una mozione, presentata dalla opposizione, con la quale si chiedeva la possibilità per tutti i residenti di consultare i documenti, le delibere, tutto quanto è depositato nell’archivio informatico del comune. Una scelta di trasparenza, secondo i proponenti. Una scelta doverosa in tempi da Covid 19.

La mozione

La mozione, dopo i preamboli, recitava: “Si richiede al Presente consiglio comunale di impegnare il sindaco e la giunta comunale con incondizionata e immediata disponibilità, a fornire l’accesso informatico a tutti i cittadini ripristinando, in modo completo, tutto l’accesso alle delibere ed alle determine presenti ante la data del 2017 anno in cui era possibile avere informazioni di tutto ciò che è apparso sull’albo pretorio dal 2005 al 2014 fino al termine del mandato del Commissario prefettizio”. Come dire: era un servizio già attivo, basta ripristinarlo.

Atto pubblico o privato?

Era l’ultimo punto all’ordine del giorno, l’ultima votazione nella notte, ed è stato bocciato. Il motivo? Presunte violazioni della privacy. Ma secondo Giorgio Ghilardi, capogruppo della Lega “Se un atto è pubblico è pubblico, cioè interessa tutti. Non ha alcun senso invocare la privacy. Se non fosse pubblico cioè disponibile alla visione di chiunque ne abbia bisogno,  sarebbe un atto privato. E la nostra giurisprudenza non lo prevede nel rapporto tra ente locale e cittadini”. Così è, se vi pare: Pirandello dixit.

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