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Sparatoria in un campo nomadi in via Chiesa Rossa, un ferito chiede aiuto al pronto soccorso dell’Humanitas

Del conflitto a fuoco non ci sono testimoni. I carabinieri hanno avviato le indagini per capire cosa sia successo

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carabinieri

 

Una misteriosa sparatoria è avvenuta ieri in tarda serata nel campo nomadi di via Chiesa Rossa, al confine tra Milano e Rozzano. Misteriosa perché del conflitto a fuoco non ci sono testimoni e quei pochi che ci sano danno versioni poco credibili. Almeno per gli inquirenti. Se ne è venuto a sapere solo perché due uomini (padre e figlio), entrambi feriti alle gambe si sono presentati chiedendo aiuto in due pronto soccorso diversi: uno a quello dell’Humanitas di Rozzano, l’altro a quello del San Paolo.

Appena i sanitari hanno rilevato le ferite di uno dei due, riportabili a colpi di arma da fuoco, hanno avvisato le forze dell’ordine. Così, in via Chiesa Rossa sono state inviate alcune pattuglie di carabinieri e i volontari del 118. Giunti sul posto, i militari hanno avviato le indagini per capire cosa fosse successo. Al momento, visto anche il clima che regna sul campo nomadi, sono poche, le informazioni. Così resta il mistero. I carabinieri intervenuti hanno trovato a terra numerosi bossoli, una decina. Tutto porta a un regolamento di conti all’interno del campo. Ma servono conferme.

Conferme che al momento non ci sono. I feriti sono: Marco e Kevin Deragna. Per ora si lavora sulle ipotesi. Si tratta di una rapina finita nel sangue? Uno sgarro da vendicare?? Una brutta storia tra le famiglie rom che vivono nel campo? Gli aggressori avrebbero cominciato a sparare davanti al campo e poi all’interno. I due uomini, Marco e Kevin Deragna, sono stati portati in auto davanti al San Paolo e all’Humanitas e abbandonati all’esterno: sono gravi ma non in pericolo di vita

Ci sarebbe anche un tentativo di depistaggio. A sparare, secondo alcuni, sarebbe stato «un commando di quattro uomini incappucciati armati di pistola» arrivati a bordo di una station wagon scura.  Gli inquirenti ci credono poco e aspettano di visionare le telecamere della zona. L’ipotesi più probabile resta comunque quella di uno scontro tra famiglie nomadi, il più giovane dei feriti, infatti, nel 2013, era stato indagato per l’omicidio di un altro nomade avvenuto vicino all’ospedale San Raffaele.

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