Sono stati rinchiusi in carcere Kamal El Gournatu, 34 anni di Corsico, Mahedi Harthi, 22 anni di Corsico, Nabil El Asraoui, 28 anni di Milano, e Azzaoui Abdelhadi, 32 anni detenuto nel carcere di Piacenza. I cinque italiani, invece, hanno ottenuto gli arresti domiciliari. Si tratta di Simone Bicocchi, 37 anni di Vigevano, Stefano Avanzo, 40 anni, residente a Cassolnovo, Astiladore Palmisano, 40 anni di Vigevano, Luigi Vino, 49 anni di Casale Monferrato e Fabio Antoci, 35 anni di Cerano. All’appello mancano i nomi degli ultimi due arrestati (bloccati ieri), sui quali gli inquirenti stanno ancora svolgendo indagini
L’inchiesta è scattata nell’ottobre del 2018, quando alcuni abitanti della frazione Garbana di Gambolò, di Cassolnovo, Parona e Vigevano avevano segnalato ai carabinieri di un via vai di auto lungo le strade sterrate che portano alle loro proprietà agricole. Un via vai strano che non aveva precedenti. I militari avevano quindi iniziato le indagini, partendo dalle caampagne del vigevanese e arrivando a Corsico.
Il gruppetto di italiani si occupava della logistica, completava la «filiera» dello spaccio. I suoi componenti venivano infatti utilizzati come autisti, camerieri, vedette, fornitori di vettovaglie. Spesso, quando i marocchini trasportavano grandi quantità di droga gli facevano da staffette. Li precedevano sulle strade e li avvisavano quando c’erano posti di controllo delle forze dell’ordine.
L’organizzazione riusciva a smerciare dai 100 ai 150 grammi di cocaina al giorno con incassi che variavano da cinquemila a settemila euro. Se si pensa che ogni dose era venduta a 50 euro, si ha l’idea del numero di clienti che la banda aveva: dai cento ai 140 al giorno. Quasi un supermercato.