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Omicidio di Basiglio? La ricostruzione dell’assassinio di Giuseppe Giuliano da parte di “Franco il catanese”

Nei verbali d’interrogatorio le parole dell’autista del killer: “È sceso dall’auto, gli ha sparato, ed è risalito”

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Sta emergendo a piccoli passi la verità sull’omicidio di Giuseppe Giuliano, il piccolo imprenditore edile ucciso cinque anni fa a Basilio, o almeno secondo la verità raccontata da Davide Milazzo complice e autista del killer. A sparare, sembra assodato, sarebbe stato Francesco Romeo, compagno di merende di Milazzo. Entrambi residenti a Rozzano, sono vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. Qual è quindi il movente di un omicidio che per cinque anni è rimasto senza un colpevole?

Movente da folli

Se fosse vero quel che ha raccontato Milazzo agli inquirenti, siamo vicini alla follia. Alla assoluta incapacità di dare un valore alla vita. Giuliano sarebbe stato ucciso per ripicca perché non aveva voloto acquistare da Romeo un lotto di pellicce che quest’ultimo aveva rubato. Prima avrebbe detto sì, poi aveva cambiato idea. E Romeo si sarebbe vendicato. “Questa vicenda – si legge nei verbali delle dichiarazioni spontanee rese ai magistrati da Milazzo – mi è stata raccontata dallo stesso Romeo. Romeo voleva togliersi queste pellicce, voleva venderle per 30-40mila euro. Giuliano ha rifiutato e Romeo lo ha punito”. La versione di Milazzo alias “Cipolla” è contenuta nel fermo di indiziato di delitto firmato dal pm Rosaria Stagnaro, che ha permesso l’arresto dei due presunti killer per omicidio.

La ricostruzione del raid

Nello stesso documento si può leggere la ricostruzione della preparazione e dell’agguato in cui Giuliano è stato ucciso. Ecco il racconto di quella mattina di sangue a Borgo Vione fatto da MIlazzo: “Il giorno dell’omicidio siamo partiti da Pieve Emanuele e siamo andati verso Milano 3. Eravamo io e Romeo e basta. Lui teneva la pistola nel borsello. L’aveva portata con sé altre volte. Quando siamo arrivati a Cascina Vione: Giuliano era a bordo del furgone bianco, davanti al cancello del cantiere. Era solo e parlava al telefono. Romeo mi ha detto di fermarmi poco più avanti, poi è sceso e ha sparato. Giuliano non si è accorto di niente. Poi Romeo è salito in auto e mi ha detto “scappa, scappa”. Siamo arrivati a Milano 3 perché quella strada porta in quella zona. Poi da Milano 3 siamo andati sotto casa di Romeo, dove era parcheggiata la mia auto”.

Le minacce del killer

Milazzo ha anche confessato di essere stato più volte minacciato da Romeo che ha un curriculum criminale di tutto rispetto (se di rispetto si può parlare nel suo caso). Ha trascorso la sua vita compiendo reati contro il patrimonio, in particolare furti di auto (gli arresti cominciano nel 1971 e proseguono senza interruzione per anni) per poi passare alle rapine, pare in compagnia del fratello Giuseppe e Vittorio Boiocchi, il capo della Curva Nord dell’Inter ucciso sotto la sera del 30 ottobre 2022 da due sicari in motocicletta. Una vita violenta, la sua. Se sarà riconosciuto colpevole, ne trascorrerà il resto a riflettere come l’ha buttata

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