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Nuova Imu: si paga entro il 16 giugno (l’acconto o l’intero balzello)

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Ecco come calcolare l’acconto: i comuni, compresi quelli del Sud Ovest (Assago, Buccinasco, Cesano, Corsico, Cusago, Rozzano e Trezzano) hanno poi tempo sino al 31 luglio 2020 per decidere le nuove aliquote

Il 16 giugno si avvicina e, Covid o non Covid, bisognerà mettere mano al portafogli e cominciare a pagare alcuni tributi locali, che, a differenza di quelli nazionali, non sono stati rinviati. Come l’Imu e la Tasi riunite in un unico balzello. Era previsto dall’ultima legge di bilancio dello Stato e rinviarlo avrebbe rappresentato per i comuni la possibilità di ritrovarsi con le casse vuote.

Nessun risparmio

Ricapitolado, nel 2020, l’Imu diventa un unico tributo insieme alla Tasi. Non ci sarà, però, alcun risparmio: si continuerà più o meno a pagare la stessa somma delle due vecchie imposte e anche le modalità di pagamento rimangono le stesse.  Infatti, e solo per l’anno in corso, l’acconto da versare è la metà di quanto complessivamente pagato nel 2019 a titolo di Imu e Tasi. La prima scadenza è prevista per il 16 giugno. Si può pagare l’acconto o l’intero importo dovuto.

Nuove aliquote

I comuni, compresi quelli del Sud Ovest (Assago, Buccinasco, Cesano, Corsico, Cusago, Rozzano e Trezzano) hanno poi tempo sino al 31 luglio 2020 per decidere le nuove aliquote. Eventuali conguagli verranno conteggiati nella rata a saldo prevista per il 16 dicembre 2020. Attenzione, coloro che  hanno acquistato una proprietà nei primi mesi del 2020, possono eseguire il versamento integrale a saldo entro il 16 dicembre.

Chi paga?

Cos’altro dire? La nuova Imu rimane un’imposta sulle seconde case. Sono escluse quindi le abitazioni principali a meno che si tratti di immobili di lusso. Nel caso in cui i componenti di un nucleo familiare abbiano la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nello stesso Comune, le agevolazioni si applicano per un solo immobile.

Chi non paga?

La nuova Imu non si paga su immobili appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale, sugli alloggi sociali adibiti ad abitazione principale o sulla casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli, a seguito di provvedimento del giudice, e per   unità immobiliari possedute da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari causa il loro ricovero permanente, a condizione che la stessa non sia locata. Questo tipo di agevolazione è concessa per un solo immobile.

Quanto si paga?  

Sono i comuni dove è situato l’immobile che stabiliscono le aliquote in base alle quali si calcola l’Imu. In generale, per l’abitazione principale di lusso (accatastata come A1, A8 e A9) e le relative pertinenze, l’aliquota base è dello 0,5% che il Comune può azzerare o aumentare al massimo allo 0,6%. Spetta però una detrazione di 200 euro da dividere proporzionalmente tra chi deve pagare l’Imu.

Le aliquote

L’aliquota di base per i terreni agricoli è pari allo 0,76% e i Comuni, possono azzerarla o aumentarla sino allo 1,06%. Per le case non utilizzate come abitazione principale l’aliquota di base è pari allo 0,86% e i Comuni possono aumentarla sino all’1,06%. I comuni inoltre, potranno aumentare ulteriormente questa aliquota portandola all’1,14% in sostituzione della Tasi sparita dal 2020. Infine per le abitazioni locate a canone concordato l’imposta, determinata applicando l’aliquota stabilita dal Comune, è ridotta al 75%. (fonte Altroconsumo)

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1 commento

  1. Non ho proprio per niente voglia di tirare fuori ancora soldi. Mica sono una banca. Vorrei spenderli un po’ come mi pare.

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