Home Corsico Corsico Cronaca ‘Ndrangheta, arrestato il capo della “locale” di Corsico

‘Ndrangheta, arrestato il capo della “locale” di Corsico

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Bruno Longo dovrà scontare 7 anni di carcere per una sentenza divenuta definitiva nell’ambito dell’inchiesta “Infinito”

Lo hanno arrestato in un appartamento di Cisliano. Non ha opposto resistenza e si è fatto ammanettare. Adesso dovrà scontare una condanna a sette anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Bruno Longo, 81 anni, di Reggio Calabria, da anni trapiantato “al Nord”, è considerato il capo della sezione corsichese della ‘ndrangheta. Lo hanno scritto i giudici del processo «Infinito», un’inchiesta del 2010 condotta dallla Dda di Milano, che aveva visto sul banco degli imputati anche Pasquale Zappia, Domenico Sandro Commisso e Giosofatto Molluso, detto Gesu, tutti personaggi molto noti delle cronache corsichesi

Il sequestro dei beni

Il ruolo di Longo era emerso durante le indagini: insieme con Giuseppe Commisso e Pasquale Zappia, “comandava” su Corsico. Sempre sei anni fa,,la guardia di finanza aveva sequestrato a Longo un mobilificio in via Diaz. In quella occasione furono posti sotto sequestro anche trentanove abitazioni, tre ville, ventiquattro box e altri immobili (poi confiscati) per un totale di quindici milioni di euro di valore.

Duecento arresti

Le indagini culminarono con l’arresto, e successiva condanna, di più di duecento persone, colpevoli di reati quali omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, ostacolo del libero esercizio del voto, riciclaggio di denaro proveniente dalle attività illecite quali corruzione, estorsione ed usura: tutti reati resi possibili in forza dell’associazione per delinquere di stampo mafioso.  Il processo ha rimesso in luce come la ’ndrangheta abbia riprodotto  in Lombardia le stesse strutture organizzative e di controllo presenti in Calabria a partire dalla suddivisione territoriale in «locali». Longo era il capo di quella di Corsico. Lo ha stabilito un sentenza definitiva.

 

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