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Invasione di campo e intervento dei carabinieri, finisce in rissa la partita Under 19 tra il Garlasco e il Cesano Boscone

Giocatori, riserve e tifosi (?) si sono affrontati sul campo. Sono volati pugni, calci e sberle. Solo l’intervento delle forze dell'ordine ha quietato gli animi

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carabinieriDopo tre giorni durante i quali il silenzio l’ha fatta da padrone, arriva il comunicato ufficiale della federazione sul fatti che hanno caratterizzato la partita tra gli Under 19 del Garlasco e Cesano Boscone Idrostar: c’è stata una invasione di campo, sono volati pugni e sberle. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha quietato gli animi. La causa della rissa? Un cartellino rosso a metà del secondo tempo e l’invasione di campo da partre di cinque energumeni che hanno assalito il giocatore espulso. La federazione ha adottato pesanti sanzioni per entrambe le società.

L’espulsione

Tutto è accaduto nel match di sabato scorso. Secondo il referto dell’arbitro, al 28° del 2° tempo un calciatore del Cesano Boscone Idrostar ha spintonato con forza un avversario. E mentre gli si avvicinava per mostrargli il cartellino rosso “cinque individui non identificati hanno scavalcato la rete, avvicinavano il calciatore e lo hanno colpito con pugni e sberle”. Non sono stati gli unici: un’altra quindicina di persone ha scavalcato la rete e si è scontrata con i cinque invasori.

Rissa generale

A un certo punto, la rissa è diventata generale: calciatori sia titolari che riserve di entrambe le squadre e la ventina di tifosi entrati in campo si sono affrontati tirandosi calci, pugni e sberle. Non sono stati gli unici perché un altro gruppo di tifosi (?) ha rotto con un bastone il lucchetto di un cancello ed è entrato in camp, partecipando a quella che a quel punto è diventata una rissa collettiva.

Partita sospesa

Così, mentre l’intervento dei dirigenti di entrambe le squadre non è riuscito a placare gli animi, l’arbitro ha sospeso la partita. Dopo una decina di minuti, la rissa è stata sedata anche grazie all’intervento delle forze dell’ordine che hanno provveduto ad identificare i presenti. È stata chiamata un’ambulanza che ha soccorso alcuni calciatori del Cesano Boscone Idrostar che avevano lividi e ferite.

Reclamo respinto

I dirigenti dell’Idrostar hanno presentato reclamo «attribuendo la responsabilità ai sostenitori avversari ed evidenziando mediante la produzione di copia delle relazioni dei sanitari intervenuti i traumi e le lesioni riportate dai propri tesserati». Il reclamo è stato respinto dal giudice sportivo secondo il quale «una volta accertato il verificarsi di una rissa in campo è del tutto inutile stabilire quale soggetto abbia ad essa dato origine; infatti se l’interruzione anticipata della gara ha avuto causa non già in un semplice diverbio tra calciatori, ma in una vera e propria rissa, la responsabilità di questa va individuata sul fatto di avervi partecipato, non già solo nell’averla provocata».

Le sanzioni

Entrambe le società sono state quindi multate con un’ammenda di 500 euro, entrambe hanno subito la sconfitta a tavolino, entrambe giocheranno le prossime due gare a porte chiuse. Squalificato per tre giornate il calciatore Idrostar che stava per essere espulso in occasione del fallo che ha scatenato l’invasione e la rissa. Preso visione del provvedimento del giudice sportivo, Ettore Leporatti, presidente dell’Idrostar ha dichiarato: «Proveremo a fare un ricorso formale. Una squadra ha subito un aggressione in campo, da chi è da verificare, non dò colpe a nessuno, e ha due infortunati con referto dell’ambulanza, l’altra no. C’è una denuncia sporta dal ragazzo ai carabinieri e c’è una squadra penalizzata tanto quanto l’altra. La federazione non ha voluto prendere una posizione, e questo fa male».

 

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