Home Attualità Il Carnevale di Buccinasco finisce sulla scrivania del Prefetto di Milano

Il Carnevale di Buccinasco finisce sulla scrivania del Prefetto di Milano

I sindacati della Polizia locale hanno contestato l’uso dei volontari della Protezione civile, proibito dalle norme, come scorta della sfilata delle maschere

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polizia-locale-1Il confronto, aspro e ruvido, tra sindacato di polizia e amministrazione comunale di Buccinasco segna un’altra tappa. Ieri i rappresentanti del Sulpl hanno inviato al Prefetto di Milano, al presidente del comitato di coordinamento della protezione civile di città metropolitana, al responsabile della Protezione civile della Lombardia, al coordinatore dei volontari della protezione civile di Buccinasco e ad altri organismi intercomunali, una lettera-denuncia sul presunto “utilizzo illeggittimo di personale della protezione civile” avvenuto sabato 25 febbraio scorso.

Lo sciopero

Per quel giorno i sindacati avevano proclamato uno sciopero al quale avevano aderito la quasi totalità degli agenti di polizia locale buccinaschini. Motivo del contendere? Il progetto di comando unificato tra Corsico e Buccinasco promosso dai sindaci di entrambe le città. Nella stessa giornata era in programma la sfilata dei carri e delle mascherine di Carnevale. Per garantire un minimo di sicurezza della parata era stata chiamata la Protezione civile. Che, però, non avrebbe potuto aderire con i mezzi e le attrezzature dell’associazione di volontari.

L’escamotage

La scelta dell’amministrazione aveva fatto infuriare ancora di più rappresentanti dei lavoratori secondo i quali i compiti della Protezione civile sono altri e in nessun caso può essere utilizzata come servizio di scorta per garantire “la sicurezza della circolazione e la tutela e il controllo dell’uso della strada”. L’amministrazione buccinaschina avrebbe quindi utilizzato un “escamotage” non previsto dalle norme. Sergio Bazzea del Sulpl aveva minacciato di rivolgersi alla prefettura di Milano e ai vertici regionali della Protezione per denunciare l’episodio.

Una presenza non prevista dalle norme

La minaccia da ieri è diventata realtà. Scrive Bazzea nella lettera denuncia: “In occasione del corteo di carnevale operatori della Protezione civile hanno svolto servizio di scorta allo stesso. In particolare aprivano con l’autovettura con le scritte e i loghi della stessa protezione civile il corteo composto da alcune centinaia di persone”. Una presenza non prevista dalle norme e avvenuta, sempre secondo Bazzea “in totale spregio delle circolari della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’interno” che danno precise indicazioni sui compiti dei volontari e gli ambiti nei quali possono essere eseguiti.

Norme ignorate

Certo, i volontari possono collaborare in manifestazioni pubbliche a specifiche condizioni. In questo caso gli è proibito “l’uso di loghi, stemmi ed emblemi riconducibili alla protezione civile”… “per l’espletamento di tali attività, i volontari dovranno indossare specifiche pettorine o idonei abiti, eventualmente forniti dall’organizzazione, in modo tale da essere chiaro che l’attività è svolta nell’ambito dell’evento e non in qualità di volontario della protezione civile”. A Buccinasco, secondo i rappresentanti della Polizia locale, queste norme sarebbero state ignorate.

La risposta del sindaco

La risposta del sindaco è arrivata durante il Consiglio comunale di ieri sera. In una dichiarazione letta in apertura di seduta ha assicurato che la viabilità è stata “direttamente garantita dalla Polizia locale presente con tre agenti, due a piedi più uno in auto. Sarebbero stati questi ultimi ad occuparsi degli aspetti viabilistici. La protezione civile  avrebbe “esclusivamente accompagnato il corteo e fatto da supoporto agli agenti”. Il sindaco ha poi accusato il sindacato di aver lanciato gravi accuse nei confronti dell’amministrazione comunale non escludendo il ricorso ad azioni legali nei confronti “di chi la calunnia”.

 

 

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