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Domani al via la seconda maturità dell’era Covid 19

Centinaia di ragazzi di Assago, Buccinasco, Cesano, Corsico, Cusago, Rozzano e Trezzano sul Naviglio dovranno affrontare l’ultimo scoglio della loro carriera scolastica. Ecco le regole…

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Il conto alla rovescia è ormai finito. Da domani, mercoledì 16 giugno alle 8,30, inizia la maturità. Centinaia di ragazzi di Assago, Buccinasco, Cesano, Corsico, Cusago, Rozzano e Trezzano sul Naviglio dovranno affrontare l’ultimo scoglio della loro carriera scolastica. Una tappa importante della loro vita. È il secondo esame di maturità dopo lo scoppio della pandemia da Covid. Una pandemia che ha stravolto le regole, le persone e soprattutto ha lasciato nei ragazzi una strana sensazione.

Per 7 maturandi su 10, infatti la didattica a distanza ha compromesso la preparazione per gli esami, ma gli adulti sembrano ignorarlo. 2 su 3 infatti, percepiscono una sottovalutazione del valore della maturità durante la pandemia da Sars-Cov-2. È quanto emerso da un’indagine del sito Skuola.net, grazie al contributo di 1600 maturandi.

Come sarà la maturità 2021? Simile a quella del 2020 nelle modalità, ma certamente diversa nell’approccio. Mentre un anno fa i maturandi rientravano a scuola per sostenere l’esame dopo oltre tre mesi a casa, oggi gli studenti hanno seguito la maggior parte delle lezioni in Dad dall’ottobre 2020 all’aprile 2021. I numeri in Lombardia? Gli ammessi all’esame sono 76.577, 9.268 in più dello scorso anno, di cui 24.076 (+4.693) in provincia di Milano.

Nessuno di loro affronterà un esame scritto, ma solo un colloquio orale di circa un’ora, durante la quale lo studente illustrerà un proprio elaborato, commenterà un testo di letteratura italiana, analizzerà temi proposti dalla commissione utilizzandoli come base di partenza per fare collegamenti con altre discipline. Un break sarà dedicato l’ex alternanza scuola lavoro. Per rispetto delle normative anticovid, ogni giorno, ogni commissione, potrà esaminare non più di 5 candidati.

Nell’ambito delle misure di sicurezza, quest’anno, a differenza dello scorso, è stato sconsigliato l’uso della Ffp2. L’ideale, quindi, è indossare la chirurgica. Per evitare assembramenti, ogni candidato deve presentarsi a scuola solo 15 minuti prima della convocazione. La scuola deve allestire dei punti con dispositivi igienizzanti in aree diverse della struttura e predisporre percorsi alternativi per le commissioni. Non solo. In ogni aula d’esame va garantito il frequente ricambio dell’aria e la distanza di 2 metri tra commissari e candidato, in modo da consentire allo studente, mentre sostiene l’esame, di togliere la mascherina.

Elemento fondamentale della maturità è l’elaborato. Ogni studente ne ha realizzato uno sotto la guida di un docente. Ha avuto un mese di tempo, dal 30 aprile al 31 maggio, per la versione definitiva. Ogni eleborato riguarda le materie d’indirizzo dei vari istituti: latino e greco al liceo classico; matematica e fisica allo scientifico; lingua straniera al linguistico e via via discorrendo. Idem per gli istituti tecnici e professionali ambito in cui gli indirizzi aumentano.

La commissione d’esame ha un solo membro esterno, il presidente, mentre gli altri 6 sono membri interni, docenti che hanno lavorato con i ragazzi durante l’ultimo anno. Ogni commissione si occuperà di due classi ed è composta da due sottocommissioni con sei docenti ciascuna. Non tutte le commissioni opereranno in contemporanea, perché vista la carenza di presidenti, molti di essi si occuperanno di due che però potranno presiedere in sequenza.

La valutazione ha una struttura ben precisa ed è frutto della somma di diversi elementi. Il punteggio ottenuto al colloquio (al massimo 40 punti) va aggiunto ai crediti accumulati durante la frequenza della terza classe (fino a 18), della quarta (20) e della quinta (22). Se la somma non supera 60 si è bocciati. Il voto massimo è 100 anche se la commissione può attribuire la lode (deve essere all’unanimità) ai candidati che arrivino a 100 o assegnare fino a ulteriori 5 punti a propria discrezione.

Sulla maturità 2021 è intervenuta l’associazione degli psicologi. “I ragazzi, dopo aver affrontato lo stress da Dad, si ritrovano a fare i conti anche con quello da maturità –dice Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, presidente dell’associazione nazionale Di.Te. ai microfoni di iNews24.it. “Non è facile restare motivati davanti a uno schermo tutti i giorni. Molti hanno addirittura detto che i ragazzi non hanno fatto quasi nulla”.

Secondo Lavenia la Dad ha fallito: “La Dad non è scuola. Non eravamo pronti. I docenti si sono impegnati tanto ma c’erano nei limiti oggettivi nella tecnologia. Inoltre abbiamo sottovalutato la sofferenza dei ragazzi, cioè il trauma di restare in casa senza socialità”.

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