Una lite che stava degenerando è scoppiata questo pomeriggio attorno alle 18 all’interno del bar “Tabacchè de mes” in via Cavour, nel cuore di Corsico. Coinvolta una ex consigliera comunale, la figlia e un parente stretto delle due donne. Dall’altro lato della contesa, i titolari del locale pubblico, di origine cinese, che pretendono una consumazione di almeno 15 euro da chiunque voglia accomodarsi ai loro tavolini e non si pongono problemi a “cacciare” tutti coloro che non sottintendono a questo diktat. Sul posto sono intervenute due pattuglie dei carabinieri e altrettante di agenti della Polizia locale.
Tavolini off limits
Sono settimane che i corsichesi si lamentano del trattamento che ricevono dai gestori del “Tabacchè de mes”. Nelle scorse settimane era toccato a un ottantenne con una protesi all’anca essere “invitato” a sloggiare dalla proprietaria del locale. L’uomo si era seduto per consumare un caffè. Troppo poco per potersi godere quell’attimo di pausa. E che l’andazzo sia da regime autoritario lo testimonia un cartello affisso nei giorni scorsi che avvisava come ai tavolini non ci si possa fermare più di 30 minuti per la consumazione (quella di 15 euro).
Il salotto violato
Via Cavour, da anni, è il salotto di Corsico. Il luogo dove incontrarsi e socializzare, dove trascorrere del tempo in compagnia. Al “Tabacché de mes” non è più possibile. Certo ognuno gestisce il locale come meglio crede, ma in molti si chiedono se le norme che regolano l’attività dei locali pubblici prevedano imposizioni come quelle adottate in questo bar. Bar che nei mesi scorsi è finito al centro delle cronache a causa di alcune risse scoppiate tra extracomunitari ubriachi.
La protesta
Secondo alcune informazioni, l’ex consigliera comunale oggi pomeriggio sarebbe entrata nel bar con la figlia, si sarebbe seduta e avrebbe ordinato una consumazione. Alla richiesta di spendere almeno 15 euro oppure di alzarsi e andarsene, l’ex politica ha cominciato a protestare. Sono cominciate a volare parole grosse sino a quando non è intervenuto un parente della donna. Allora la situazione ha rischiato di degenerare. Così sono stati chiamati i carabinieri e la Polizia locale che, mentre attorno al locale si formava un capannello di curiosi, hanno cercato di calmare gli animi. Riuscendoci. Un po’ con le buone, un po’ con le cattive.