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Corsico, quartiere San Adele: “Nessuno pensa a noi e noi facciamo da soli”

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I residenti non si sono mai persi d’animo e, nel silenzio generale, senza gesti eclatanti o parole al vento, hanno lavorato per il bene del rione e della sua comunità

Quartiere Lavagna, quartiere Burgo, Piazza Europa. Le proteste per migliorarne la qualità si susseguono da anni con risultati più o meno deludenti. Vivono di promesse, quasi mai mantenute. C’è un un altro quartiere, a Corsico, che più degli altri è sempre stato abbandonato a se stesso: il quartiere San Adele (il primo agglomerato di Corsico percorrendo da Milano la Vecchia Vigevanese.

Nonostante le lamentele dei residenti – che pagano le stesse tasse dei corsichesi residenti nel centro storico o all’ex Burgo –  nessuna delle amministrazioni che negli anni si sono susseguite, ha mai preso in considerazioni le criticità del rione. Eppure, i suoi residenti non si sono mai persi d’animo e, nel silenzio generale, senza gesti eclatanti o parole al vento, hanno lavorato per il bene del quartiere e della sua comunità.

In passato, si sono dati da fare quando una persona con forte criticità mentali ha prima dato fuoco a numerose automobili per poi utilizzare un’ascia e distruggere le porte d’ingresso di alcuni caseggiati. Oggi, quei “resistenti civici”, tornano agli onori della cronaca per un gesto di solidarietà.

Quale? Contribuendo, ognuno secondo le sue possibilità, si sono autotassati e, con una colletta generale sostengono una persona in stato di bisogno. Lo hanno fatto con delicatezza, cercando di non urtare la sua sensibilità . “Collaboriamo insieme” spiegano. In cambio di questo piccolo contributo lui ripulisce il centro Falcone dalle bottiglie e dalla sporcizia lasciata dai bivacchi serali. È il suo modo di ringraziarci”.

Piccoli gesti che troppo spesso passano inosservati. “Anche se non è giusto – proseguono – abbiamo imparato ad arrangiarci. Siamo lasciati soli dalle Istituzioni e grazie al nostro spirito di iniziativa e alla solidarietà insita in tutti noi, riusciamo a superare ogni difficoltà”. Almeno quelle sociali.

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1 commento

  1. Capisco il disagio di questi abitanti e aggiungo anche il mio. Abito da 13 anni nel quartiere tra l’Enel e i buddisti della Soka Gakkai , in tutti questi anni mi sono lamentato scrivendo mail e mandando foto alle varie amministrazioni sui disagi che questo quartiere deve subire quali asfalto con buchi enormi, tombini rotti ,autoarticolati che passano da via Labriola con inquinamento ecc. mi hanno anche risposto dicendomi che c’erano sempre altre priorità . Adesso io spero che con questa nuova amministrazione qualche cosa cambi e si prendano in considerazione anche le periferie. Anche noi come tutti (speriamo) paghiamo le tasse e vorremmo lo stesso trattamento.

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