
Si potrebbe definire una resa dei conti. Una resa dei conti sulle polemiche che hanno investito la gestione della palestra Curiel da parte dell’amministrazione comunale di Corsico e le società sportive che per anni hanno utilizzato la struttura per svolgere la propria attività. La palestra da tempo è chiusa, per il distacco del soffitto posto a protezione dell’armatura, e non si sa quando potrà essere riaperta. Le sue vicende assomigliano a quelle della piscina di Buccinasco chiusa per anni a causa dei gravi problemi alle infrastrutture riscontrati durante un sopralluogo dei tecnici, e riaperta solo poche settimane fa.
La bufera social
Sulla palestra di via Curiel nei giorni scorsi si è scatenata una bufera social con pesanti accuse nei confronti dell’amministrazione comunale che non è stata in grado di offrire una soluzione temporanea all’associazione che lì svolgeva la propria attività. Una bufera che ha costretto chi governa Corsico ad organizzare un incontro riservato alle famiglie delle atlete e degli atleti che la frequentavano. L’appuntamento è per domani mercoledì 10 gennaio alle 19, nel Municipio di via Roma 18.
30 anni di vita sulle rotelle
È soprattutto la Puma Family (che prima si chiamava Skating Club Corsico), l’associazione di pattinaggio quella che ha più pagato per la chiusura della palestra utilizzata per trent’anni. Era infatti il 1993, quando per la prima volta dirigenti e atleti ottennero l’autorizzazione all’uso. Come si diceva è stata la loro casa per tre decenni. “Una casa dove intere generazioni hanno mosso i primi passi sui pattini a rotelle – scrivono oggi i dirigenti sui social – La casa dei primi corsi, del preagonismo, la casa dove anche l’agonismo torna volentieri qualche volta a settimana”.
Il j’accuse
“L’avete lasciata diventare inagibile la nostra casa – è il j’accuse – Questo è quello che avete fatto”. “Voi e chi prima di voi avrebbe avuto il potere (e il dovere ndr) di salvaguardare quello che Corsico aveva: il patrimonio di welfare di tanti anni, servizi al cittadino e strutture”. Accuse pesanti nei confronti di tutti coloro che si sono succeduti nel governo della città.
L’appuntamento
Dal comune hanno risposto con la convocazione delle riunione fissata per domani sera. “Le criticità da affrontare, per mettere in sicurezza la struttura e ripristinare la porzione di soffitto che ha subìto il cedimento (dovuto, dalle prime ipotesi, alle tempeste di questa estate e di settembre), sono molte – hanno scritto – : struttura molto vecchia, altezza di 7 metri del soffitto e problematiche legate all’ingresso dei mezzi all’interno della palestra. I tecnici del Comune si sono subito attivati ma l’intervento richiede particolare attenzione e procedure specifiche, affinché sia garantita la completa sicurezza di chi frequenta la palestra”.
Un costo per la comunità
Nello stesso comunicato è stato sottolineato: “Tra i frequentatori ci sono gli sportivi di pattinaggio artistico dell’associazione Puma che purtroppo hanno dovuto spostare le proprie attività. Se per quelle legate alla ginnastica è stata trovata un’alternativa, per il pattinaggio, che, come specificato dall’associazione, richiede una pavimentazione specifica, non è stato ancora possibile trovare una sede confacente” [….] È da escludere anche l’ipotesi di poter utilizzare la palestra Verdi, dove già si allenano altre associazioni del territorio. Bisogna inoltre considerare che, per l’uso destinato al pattinaggio, la pavimentazione dovrebbe subire, a ogni allenamento, specifici interventi che, oltre a figurarsi come costo per la comunità, penalizzerebbe l’uso della palestra per altre attività”.
Il gatto che si morde la coda
Quali sono, allora le soluzioni? Sembra un gatto che si morde la coda. Un puzzle impossibile da ultimare. Intanto però, decine di atleti non hanno un luogo dove potersi allenare per socializzare, ma anche partecipare a gare che comunque hanno dato lustro a Corsico.
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