Home Attualità Cesano: “L’Inps non mi paga gli arretrati per l’adeguamento della pensione”

Cesano: “L’Inps non mi paga gli arretrati per l’adeguamento della pensione”

La protesta di una 82enne del Quartiere Tessera cui l’Istituto di previdenza si rifiuta di versare gli arretrati degli aumenti previsti per la lotta all’inflazione

0

Anziana_pensione-ok

 

L’Inps ha sempre ragione? A volte no, e racconta le bugie come Pinocchio, senza quasi rendersi conto di quanto scrive nelle lettere ai pensionati quando comunica loro che gli ha aumentato la pensione e poi non mantiene le promesse. È il caso di una 82enne del Quartiere Tessera, vedova, cui l’Istituto di previdenza si rifiuta di versare gli arretrati degli aumenti previsti dal Governo italiano per la lotta all’inflazione.

L’Istat

La storia è emblematica. Come alcuni sanno, lo scorso anno a dicembre 2022, l’istituto di previdenza aveva anticipato al 2023, come diceva la legge, l’adeguamento alle pensioni specie quelle basse per salvaguardare il loro potere di acquisto. L’Istat infatti aveva calcolato che nel 2023 l’inflazione avrebbe toccato quota 7.3%. Quindi, i pensionati, da gennaio dello stesso anno, hanno avuto un incremento della pensione di 7,30 euro mensili su una pensione di 1000 euro.

Più inflazione

A fine ottobre, però, la stessa Istat ha ricalcolato il tasso di inflazione del 2023 e si è scoperto che è dell’8,1 %. Così il Governo nella legge di bilancio ha deciso che le somme arretrate spettanti sarebbero state liquidate dalla rata di dicembre 2023 invece che con quella di gennaio. Si tratta di un ricalcolo: vuol dire che lo Stato riconosce che, per tutto il 2023, alle pensioni dovevano essere versate 8,10 euro in più, ogni mille euro, ogni mese, e non 7,30 euro.

La lettera

Poco male, avevano pensato i pensionati, la differenza sarà versata tutta insieme, come arretrati all’adeguamento anticipato della rata della pensione di dicembre 2023. Eppure non è così. O almeno non per tutti. Alla vedova 82enne di Cesano Boscone è arrivata una lettera da parte dell’Inps che, senza molti complimenti, le intorta una serie di giustificazioni il cui risultato finale è il mancato versamento degli arretrati. Certo si tratta di una cifra che forse farà sorridere qualcuno ma che per una pensionata è molto importante.

I conti in tasca

Mantenendo riservata la sua identità, le facciamo i conti in tasca. Fin dal febbraio 2023 riceve, ogni mese, una pensione di reversibilità di 648, 98 euro. A ottobre le arriva una lettera in cui l’Inps scrive che le hanno ricalcolato la pensione a 653,82 euro al mese circa 5 euro in più a partire dal primo febbraio 2023. E’ l’adeguamento Istat rispetto a quanto ha ricevuto fino a quel momento. Dato che il ricalcolo avviene dal primo febbraio 2023, ci sono 13 mesi di arretrati da riscuotere, cioè 57,20 euro. Invece no, non riceverà nulla. L’Inps le ha scritto che non ci sono somme in debito o in credito, senza dare nessuna spiegazione sul perché o il per come non riceverà gli arretrati in questione.

Seguici sulla nostra pagina Facebook

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version