Non solo alimentari
I vantaggi. Oltre ai banchi di prodotti alimentari, il nuovo mercato coperto ospiterà anche spazi dedicati alla ristorazione “sul modello di analoghe esperienze avviate in Italia e all’estero” come recita il comunicato diffuso questa mattina dall’ufficio stampa del Comune. Il valore del capannone acquistato è di 857 mila euro, per il cinquanta per cento finanziato dalla Regione. Il comune è intervenuto per il restante 50%, poco meno di 500 mila euro.
Il distretto del commercio
“Oggi si compie un ulteriore e fondamentale passo – ha dichiarato Mario Ciccarelli, assessore al Commercio – per realizzare il mercato al coperto a cui lavoriamo da molto tempo: il progetto del Comune di Buccinasco è stato sostenuto dalla Confcommercio, con cui abbiamo creato il Distretto del Commercio per accedere a fondi regionali che abbiamo ottenuto proprio grazie all’eccellenza della nostra proposta. Fin da subito abbiamo pensato al capannone di via della Resistenza: la riqualificazione dell’immobile e l’arrivo di banchi destinati alla vendita di prodotti alimentari e non, l’attività di ristorazione e le proposte di intrattenimento e cultura, faranno cambiare decisamente il volto alla zona e porterà grandi benefici al commercio locale”.
Richiesta ragionevole
I pericoli. L’operazione ha sollevato molte perplessità tra le opposizioni presenti in Consiglio comunale. Innanzitutto sulla cifra reale che dovrebbe costare l’intera operazione: la stima ad oggi del progetto complessivo è di 3 milioni di euro (senza che sia stato fatto alcun concreto Studio di fattibilità tecnico, economico e finanziario). Perplessità anche sull’ opportunità di spendere 857 mila euro per comprare un capannone degli anni ’60 da riqualificare completamente. Per questo motivo è stato proposto di svolgere “valutazioni e indagini ambientali sia sull’immobile, sia sull’area sulla quale insiste”. Visti i precedenti sulle discariche a cielo aperto e non aperto lasciate da operazioni immobiliari degli anni Settanta – Ottanta e Novanta, sembrava una richiesta ragionevole. Così non è stata considerata da Pruiti e compagnia bella.
L’emendamento bocciato
Il centrodestra ha così proposto un emendamento affinché venissero inserite alcune clausole a salvaguardia del Comune e dei suoi cittadini, prevedendo di attribuire le eventuali spese per bonifiche a carico del venditore privato. Proposta bocciata dal centrosinistra. Il centrodestra, allora, ha richiesto che venissero allegati alla delibera (in forma scritta) i pareri dell’Ufficio Ambiente e Urbanistica del Comune (comunicati a voce dal sindaco), in merito alla non utilità di analisi e indagini ambientali preventive.
Il due di picche
L’amministrazione comunale ha risposto con un due di picche. A questo punto tutti i rappresentanti dell’opposizione hanno deciso di abbandonare l’aula “per non partecipare al voto sull’acquisizione di un immobile, ad oggi fatiscente, con i soldi dei cittadini senza una perizia ambientale approfondita che garantisca che sia immune da vizi o altro” così come spiegato in un loro comunicato stampa diffuso questa mattina.
Lezioni del passato
I conti che avrebbero tutelato il comune sono questi: il costo dei carotaggi (stimato in circa lo 0,4% della spesa totale, 20 mila euro), poco di fronte agli 857 mila euro di investimento e avrebbe garantito maggiormente il Comune nel non incorrere in spese impreviste e ingenti per eventuali opere di bonifica che con la Delibera così approvata rischiano di essere a suo carico e di tutti i cittadini. Così come capitato a Buccinasco più e dintorni. Lezioni del passato che a quanto pare non hanno insegnato alcunché.