
I medici hanno scoperto le cause della morte del ragazzo ucraino soccorso ieri sera lungo il Naviglio
Aggiornamento delle 18
La causa della morte dell’ucraino di 29 anni e’ l’ipotermia. I carabinieri hanno ricostruito esattamente la dinamica della notte scorsa. Assieme al fratellastro stava festeggiando il suo compleanno, tornavano a casa ubriachi (entrambi muratori e incensurati) quando il 29enne ha deciso di sporgersi dal parapetto del Naviglio. Forse a causa dell’alcol ha perso l’equilibrio ed e’ precipitato battendo la testa sul fondo quasi in secca. Il fratellastro e’ sceso per tirarlo su, ha detto che in quel momento, nonostante la profonda ferita alla testa, era lucido. Probabilmente l’ucraino si e’ tolto la maglia per non avere abiti bagnati ma questa mossa gli e’ stata fatale. Non potendo usare il cellulare, rotto nella caduta, il soccorritore è andato in cerca di aiuto ma solo dopo 30-40 minuti e’ riuscito ad attirare l’attenzione di un condomino che abita non molto lontano dalla pista ciclabile. L’uomo ha chiamato il 118 e i carabinieri, il loro intervento non è riuscito a salvare il giovane ormai compromesso dall’ipotermia.
aggiornamento delle 13,30
Il ragazzo è stato ridotto in coma farmacologico perché, secondo i medici, rischiava la vita. Poi, oggi pomeriggio è morto
L’allerta è scattata attorno alle 3.30 di ieri notte: un ragazzo ucraino di 24 anni è stato trovato in fin di vita su una pista ciclabile a Trezzano. Il giovane era seminudo. I sanitari che lo hanno soccorso si sono subito accorti che era in pericolo di vita. Il ragazzo è arrivato in ospedale in arresto cardiaco. A dare l’allarme è stato un abitante del posto che ha sentito delle urla provenire dalla strada. A richiamare la sua attenzione è stato un connazionale del giovane ferito. Questi era in piedi mentre l’altro era a terra con il volto e la testa insanguinati.
Fratelli o fratellastri
Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che hanno trasportato il ferito all’ospedale San Carlo in codice rosso. Il giovane è stato prima ridotto in coma farmacologico perché, perché secondo i medici, rischiava la vita, poi nel pomeriggio è morto. Ai carabinieri di Corsico che indagano sull’episodio, risulta che i due protagonisti della vicenda sarebbero fratelli o fratellastri. Dall’interrogatorio del più grande non è ancora chiaro perché il più giovane fosse ferito e seminudo in strada. Adesso che è morto, sarà l’autopsia a tbilirne le cause e a indicare la strada affiché sulla vicenda venga fatta piena luce.
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