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Terremoto a Rozzano, il Pd dopo 74 anni perde il governo della città

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Nella foto. al centro Gianni Ferretti, nuovo sindaco di Rozzano, circondato dai suoi sostenitori

Il candidato di Forza Italia, Gianni Ferretti, sostenuto dalla Lega, ha battuto il sindaco uscente Barbara Agogliati con 200 voti di scarto (7211 contro 7008)  

Aveva governato la città per più di settant’anni, senza alcuna interruzione. Per una manciata di voti, (circa 200), da oggi, il Pd e i suoi alleati siederanno sui banchi dell’opposizione. È la sentenza del ballottaggio celebrato ieri, che ha visto schierati ai nastri di partenza Gianni Ferretti, candidato del centrodestra, e Barbara Agogliati, per il centrosinistra.

Ferretti superstar

Ha vinto Ferretti, che ha recuperato il gap di quanche centinaio di voti registrato al primo turno e, dopo un testa a testa entusiasmante, si è laureato nuovo primo cittadino di Rozzano. La cronaca dello scrutinio ha registrato uno scatto iniziale del capogruppo di Forza Italia, all’apertura delle urne. Poi il candidato del centrodestra ha subito il ritorno dell’ex sindaco Barbara Agogliati che gli ha rosicchiato parte del vantaggio.

Rush finale

A un certo punto, con i dati delle sezioni dei quartieri più popolari, sembrava che fosse in procinto di pareggiare i conti. A due terzi dello scrutinio, però, Ferretti ha consolidato il suo vantaggio sino al traguardo finale. Ferretti ha ottenuto il 50,71 dei voti, l’Agogliati il 49,29. Così, dopo settant’anni di governo della sinistra, la città sarà guidata da una coalizione di centrodestra.

Festa e processo

Scaricata l’adrenalina dello scrutinio, comincia l’era dei festeggiamenti per il vincitore, iniziati già nella notte con caroselli d’auto che hanno percorso le vie di Rozzano come se si stesse celebrando una vittoria al campionato del mondo o la fine dell’occupazione di un esercito straniero. Cominciano anche i processi per la sconfitta.

Sconfitta annunciata

Sarà un periodo doloroso per il Pd e per tutto il centrosinistra. La sconfitta dell’Agogliati era quasi annunciata. Per troppo tempo l’ex sindaco si era arroccata in municipio lasciando la città se non allo sbando, quasi. Il fallimento di Api, la municipalizzata che sotto la sua gestione, prima dell’assessorato alle partecipate e poi come sindaco, ha accumulato un debito enorme che l’ha affossata, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il passo indietro

Agogliati non è stata un sindaco amato. Era stata eletta cinque anni fa per l’appoggio ricevuto dall’ex sindaco D’Avolio, caduto anche lui in disgrazia, poi accusato di corruzione e quisquiglie simili. La Federazione provinciale del Pd aveva tentato di convincerla a fare un passo indietro, o almeno a organizzare le primarie per la scelta di un candidato condiviso, ma non c’è stato nulla da fare.

L’ultimo errore

L’ultimo errore è stato il rifiuto di apparentamento con Macaluso, ex segretario del Pd, e la sua lista Italia in Comune, perché aveva paura di perdere il controllo della maggioranza in Consiglio comunale e visto gli accordi che aveva stretto con i suoi alleati, non poteva cedere a Macaluso due assessorati e la presidenza del consiglio stesso. Con la sconfitta non avrà più questi problemi.

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1 commento

  1. Quisquilie…anche il correttore automatico lo riconosce! Che poi definire corruzione una quisquilia (inezia) mi sembra un abominio.
    Ma non era prima l’italiano?????

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