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Sulla concessione edilizia alla Demas scoppia la guerra in Consiglio comunale

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Nella foto, il centro Demas sulla Nuova Vigevanese

La giunta corsichese avrebbe tenuto nascosto un documento che dichiarava “illegittima” l’autorizzazione a trasformare un’area industriale in commerciale presentata dall’azienda che produce abiti da sposa

Non c’è pace in Consiglio comunale a Corsico. Quella di ieri sera è stata un’altra seduta in cui maggioranza e opposizione si sono fronteggiare in una guerra “guerreggiata” con defezioni, fughe improvvise “davanti al nemico”, difesa ad oltranza delle proprie posizioni. Sotto assedio la giunta guidata dal sindaco Filippo Errante.

L’interrogazione

L’elemento più inquietante emerso è forse l’interrogazione sottoscritta da Pd, Insieme per Corsico e Corsico per Masiero, presentata a inizio seduta, con la quale è stato chiesto il motivo per cui non è stato “portato a conoscenza del Consiglio comunale” il parere di un consulente che, su richiesta della stessa amministrazione, aveva bollato la richiesta di permesso a costruire in un’area di Via Galeno 4, in deroga al Pgt avanzata dalla Demas  “Illegittima e non procedibile”?

Il regolamento

Un altro scontro cruento si è avuto sul primo punto all’ordine del giorno che riguardava la revisione del regolamento del Consiglio comunale. Erano stati presentati degli emendamenti che sotto il profilo “tecnico” erano stati considerati dal segretario comunale “non accoglibili”.  Una valutazione che non ha convinto l’opposizione e nemmeno larghi strati della maggioranza.

Il numero legale

Così, dopo aver sottolineato la propria contrarietà è cominciato un esodo biblico. Hanno abbandonato l’aula i rappresentanti del M5s, Marchetti e Iregna, seguiti da quelli di Forza Italia (che pur fa parte o dovrebbe far parte della maggioranza) Cetrangolo, Valastro e colleghi. Cogliendo la palla al balzo sono usciti anche tutti i membri dell’opposizione, facendo mancare il numero legale per il proseguimento della seduta e la votazione del regolamento.

Tasse e tributi

Secondo punto all’ordine del giorno e secondo round. Si discuteva di tributi locali. Secondo la giunta, Imu, Tasi, Irpef e compagnia bella non dovrebbero aumentare e quindi ha tradotto questa intenzione in una delibera da approvare. Il problema è che mentre i consiglieri di Forza Italia, sono rientrati in aula, quelli di opposizione ne sono rimasti fuori.

Prendere atto

Naturalmente si è scatenato il balletto delle accuse. Dai banchi della maggioranza “siete contro il contenimento delle tasse”. “Noi ci dissociamo da questo modo di governare la città – la replica di Roberto Masiero – La maggioranza non sta in piedi. L’occultamento del parere sul caso Demas da una parte e il voto sulle modifiche del regolamento, ancora una volta, lo dimostrano. È ora che Errante ne prenda atto e si tolga dai piedi”.

I dubbi

Tornando all’interrogazione di cui si parlava all’inizio dell’articolo, leggendo la relazione del tecnico, ci sono pagine che rappresentano una durissima requisitoria nei confronti della scelta dell’amministrazione corsichese  nel concedere la possibilità di costruire alla Demas. Ci sarebbero forti dubbi sugli oneri e sulle pertinenze, sui servizi, sulle aree a parcheggio e affini, che non sarebbero stati calcolati secondo gli indici previsti dal Pgt. In poche parole i soldi versati dalla Demas nelle casse comunali sarebbero stati inferiori a quanto dovuto.

Qualcuno sapeva?

In questa vicenda non va dimenticato che la delibera di concessione era stata approvata solo da 11 consiglieri di maggioranza, in seconda convocazione del Consiglio comunale. Gli assenti tra le fila di Forza Italia e Fratelli d’Italia, erano consapevoli del reale contenuto del documento? Il sindaco ha affidato all’assessore Lucentini la risposta all’interrogazione. Risposta ritenuta da Masiero “una indegna provocazione”. Secondo l’esponente politico, la vicenda Demas è l’ennesimo episodio “che rivela ancora una volta la mancanza di rispetto, da parte di chi amministra Corsico, del Consiglio comunale cui è stata sottratta la possibilità di valutare la legittimità di un atto che potrebbe rivelare un cospicuo danno erariale”.

Accuse respinte

Dal comune respingono al mittente le accuse. Sarebbe stato il dirigente dell’area, colui che poi ha preparato la delibera, a ritenere la relazione del consulente “errata e priva di fondamento” e a procedere nella compilazione del documento finale. I consiglieri non hanno letto le carte? Erano a disposizione di chiunque le avesse richieste. Come finirà ques’ultima vicenda. I coltelli (metaforici) sono affilati. Visto che già in comune opera una commissione inviata dalla Prefettura, sono in molti a sperare che prenda visione anche del “caso Demas”.

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