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Sicurezza sui posti di lavoro: cosa fare contro la strage che colpisce ogni anno i lavoratori

I dati sembrano essere quelli di un bollettino di guerra: le denunce di infortunio sul lavoro nel 2022 sono state 595.569, in aumento del 32,9% rispetto al 2021; i morti sono 909. Se ne parlerà venerdì 27 a Trezzano

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sicurezza-lavoroLa sicurezza sul posto di lavoro è fondamentale, indipendentemente da un’azienda, dalle sue dimensioni o dal suo settore. Senza le adeguate misure, un’azienda mette in pericolo i propri dipendenti, clienti, reputazione del marchio e ricavi. Inoltre, l’incapacità di insegnare ai dipendenti come mantenere un ambiente di lavoro sicuro può portare a incidenti sul lavoro, infortuni e, peggio di tutto, decessi.

L’appuntamento

Se ne parlerà venerdì 27 gennaio durante un incontro pubblico organizzato dall’associazione “Le Voci del Naviglio” nel Centro socio culturale di via Manzoni a Trezzano. Sul palco dei relatori saliranno: Claudio Mendicino, medico del lavoro; Leo Ceglia del dipartimento politiche contrattuali della Cgil Lombardia; Vincenzo Greco della Cgil Milano; Micaela Mollo responsabile della sicurezza della Vetropack, una delle aziende più antiche di Trezzano e Ronny Russo, rappresentante sindacale dei lavoratori della stessa Vetropack. Modera Vittorio Ciocca, ex preside della Cuciniello.

Protezione e prevenzione

Quando si parla di sicurezza sul lavoro si fa riferimento all’insieme di misure, provvedimenti, che bisogna mettere in atto all’interno dei luoghi di lavoro per tutelare la salute e l’integrità dei lavoratori, proteggendoli dai rischi presenti. Si tratta, dunque, di un tassello fondamentale nel quadro della corretta gestione aziendale che fa leva su due aspetti in particolare: la prevenzione ovvero le misure previste per evitare che si verifichi un evento dannoso; la protezione ovvero le misure previste per limitare le conseguenze di un evento dannoso che si verifica.

I principi

Quali sono i principi fondamentali della sicurezza sul lavoro?
I principi fondamentali su cui si basa tutto il sistema della sicurezza sul lavoro sono:
* valutare i rischi per la salute e la sicurezza presenti;
* eliminare o ridurre tali rischi sostituendoli alla fonte;
* limitare l’utilizzo di sostanze pericolose sui luoghi di lavoro;
* effettuare controlli sanitari periodici dei lavoratori;
* informare e formare i lavoratori in materia di sicurezza;
* informare e formare i rappresentanti della sicurezza aziendale;
* consultare i rappresentanti per la sicurezza e renderli partecipi della situazione aziendale;
* programmare e attuare misure di sicurezza adatte;
* vigilare sull’effettiva efficacia ed applicazione di tali misure di sicurezza.
Nonostante le norme, i dati sembrano essere quielli di un bollettino di guerra. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di ottobre sono state 595.569, in aumento del 32,9% rispetto alle 448.110 dei primi 10 mesi del 2021 (+41,3% rispetto alle 421.497 del periodo gennaio-ottobre 2020 e +11,5% rispetto alle 534.314 del periodo gennaio-ottobre 2019).

I dati

I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi 10 mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 385.707 del 2021 ai 522.147 del 2022 (+35,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 17,7%, da 62.403 a 73.422.

I settori

Nello scorso mese di ottobre il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +31,3% nella gestione Industria e servizi (dai 379.405 casi del 2021 ai 498.013 del 2022), un -3,2% in Agricoltura (da 22.766 a 22.048) e un +64,4% nel Conto Stato (da 45.939 a 75.508).

Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare Sanità e assistenza sociale (+129,1%), Trasporto e magazzinaggio (+102,9%), Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali (+65,4%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+61,5%).

L’analisi territoriale

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+46,1%), seguito da Isole (+41,7%), Nord-Ovest (+39,7%), Centro (+35,9%) e Nord-Est (+18,3%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+84,3%), la Liguria (+59,2%) e il Lazio (+55,9%).

Il genere

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2021 e il 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un +54,3% (da 159.524 a 246.162 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +21,1% (da 288.586 a 349.407). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+34,9%), sia quelli extracomunitari (+24,8%) e comunitari (+20,6%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.

Casi mortali

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di ottobre sono state 909, 108 in meno rispetto alle 1.017 registrate nei primi 10 mesi del 2021 (-10,6%), sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-32,5%) e di un incremento tra maggio e ottobre (+11,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 127 casi in meno rispetto al periodo gennaio-ottobre 2020 (1.036 decessi) e 13 in più rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019 (896 decessi).

Il decremento

A livello nazionale i dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento per i primi 10 mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 815 a 659, per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 202 a 250. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 859 a 772 denunce), seguita da Conto Stato (da 46 a 32) e Agricoltura (da 112 a 105).

I dati territoriali

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nelle Isole (da 70 a 72) e un decremento di 70 casi al Sud (da 271 a 201), di 24 nel Nord-Est (da 226 a 202), di 10 al Centro (da 196 a 186) e di sei nel Nord-Ovest (da 254 a 248). Tra le regioni con i maggiori decrementi, la Campania (-29 casi mortali), l’Abruzzo (-19) e la Puglia, il Lazio e l’Emilia Romagna (-18 ciascuna). Tra le regioni che registrano aumenti, invece, si segnalano la Calabria (+13 casi), la Lombardia e la Toscana (+8 ciascuna).

Il calo rilevato tra i primi 10 mesi del 2021 e del 2022 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 922 a 806, mentre quella femminile sale da 95 a 103 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 861 a 735 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 37 a 47) e degli extracomunitari (da 119 a 127). Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento di casi mortali tra i 25-39enni (da 132 a 167 casi) e tra gli under 20 (da 10 a 20) e il calo tra gli over 39 anni (da 843 a 693).

Gli incidenti multipli

Al 31 ottobre di quest’anno risultano 16 denunce di incidenti plurimi avvenuti nei primi 10 mesi, per un totale di 37 decessi, tutti stradali. Nel periodo gennaio-ottobre 2021 gli incidenti plurimi erano stati 15 per un totale di 35 decessi, 21 dei quali stradali.

 

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