
Gli investigatori avrebbero sequestrato un Porche Cayenne che, secondo alcune testimonianze, avrebbe provocato l’incidente che è costato la vita alla donna
Non si sono ancora concluse le indagini per la morte della ciclista investita e uccisa da un furgone delle consegne, lo scorso 22 marzo, in via Lario a Buccinasco (leggi qui). Tre sono le novità. La prima riguarda l’autopsia. Si è conclusa venerdì scorso e subito dopo la salma della donna è stata consegnata ai familiari. Lunedì, gli stessi familiari l’hanno riaccompagnata in Romania da dove la donna, residente a Corsico, era emigrata qualche anno fa.
Il mistero del Porche Cayenne
La terza novità riguarda appunto le indagini. La polizia scientifica, nei giorni scorsi ha messo radici a Buccinasco e per tutta la settimana ha eseguito i rilievi. I tecnici avrebbero sequestrato un Porche Cayenne che, secondo alcune testimonianze avrebbe provocato l’incidente che è costato la vita alla rumena. L’autista, aprendo la portiera avrebbe fatto sbandare la ciclista che poi con la bici non più controllabile sarebbe finita sotto le ruote del furgone delle consegne.
Le indagini dei vigili
Questa versione dei fatti coinciderebbe con quella dell’autista del furgone che subito dopo l’incidente, aveva giurato e spergiurato di non essersi accorto di averla investita. Anzi di averla notata sbandare e poi sparire dalla sua vista. In via Lario erano intervenuti i vigili urbani di Buccinasco che avevano effettuato i primi rilievi per capire la dinamica dello scontro e accertarne le responsabilità.
In attesa di provvedimenti
Sarebbero stati loro a trovare alcuni testimoni che avrebbero indicato il Porche Cayenne come causa scatenante il tragico evento. Al momento, però, oltre all’autista del furgone, iscritto d’ufficio, non risultano esserci altri indagati. È probabile che la settimana prossima, la Procura di Milano decida se chiudere il fascicolo, chiedere un supplemento di indagini, o indicare un nuovo responsabile.
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