È strano. Rozzano è uno dei più grandi comuni del primo hinterland di Milano eppure si sente la mancanza di veri ristoranti. Ad ogni angolo è possibile trovare una pizzeria, un kebab, un fast food o una panineria. Mancano i ristoranti tradizionali, decimati probabilmente dal Covid e dalla crisi economica imperante. Quelli che hanno resistito sembrano di media qualità. Ripetiamo, in questo giro di orizzonte sui migliori ristoranti non abbiamo tenuto conto di quelli che appartengono a grandi catene fast food: il loro cibo, le loro location sono destinati al mordi e fuggi e sembrano poco adatti a trascorrere una serata romantica o in compagnia dei nostri migliori amici. Anche per i locali di Rozzano vale la regola dell’assaggio di chi scrive in alcuni. Del giudizio del web per gli altri. Ecco quel che ne viene fuori.
Ristoranti Marro. Sono tre: uno a Rozzano in via Cassino Scanasio 13, uno ad Assago in via Valleambrosia 3, e uno a Portocervo, in Sardegna. La location di Rozzano è un vecchio cascinale rimesso a nuovo, il visual è elegante e discreto. La cucina a vista è un plus. Il focus è sulla carne cotta alla griglia e in mille altri modi. Tra gli antipasti fa largo uso del Patanegra (considerato il re dei prosciutti) che abbina anche allo gnocco fritto e ad altri prosciutti spagnoli. Chi scrive ci ha mangiato in compagnia. Come? Le uova al tegamino con patanegra e tartufo troppo cotte, per i nostri gusti, e del tartufo si sono intraviste poche tracce. Eccellente invece la tartare di manzo di fassona con fonduta. Sui primi, saporiti gli spaghetti alla Marro in crosta, più delicati gli spaghetti al pesto con guanciale e stracciatella. Nella norma gli spaghetti alla carbonara. Tra i secondi, serve il filetto alla teppanyaki, taglio di carne utilizzato della cucina giapponese, accanto alla classica Orecchia di elefante. Eccellenti le pizze, forse le migliori in tutto il Sud ovest. Ottimo il tortino con il cuore di cioccolato fondente. Su Tripadvisor ha più di mille recensioni e alcune criticano il rapporto qualità prezzo. Un pranzo o una cena con antipasto, primo e secondo può superare 70/80 euro. Se si va sulla carne alla griglia qualcosina in più. Su theforks la media sale ma il giudizio complessivo si ferma alle 4 stelle. Noi gli avremmo dato anche cinque stelle, ma qualcuno dovrebbe suggerire a uno dei due giovani camerieri incaricati di ritirare i piatti che per farlo non ci si deve allungare sul tavolo e lasciare la propria ascella a portata di naso dei clienti, ma girare e portarsi alle spalle di ogni commensale.
La Trattoria Burlagiò è in via Pavese 12. È specializzata in cucina lombarda e milanese. Probabilmente ha “elevato” il concetto di trattoria. Infatti è un ristorante di lusso in cui si mangia “à la carte” e i prezzi sono adeguati all’offerta. È un festival di gnocco fritto, taglieri di salumi e formaggi con il miele (provati e buoni). Serve anche mondeghili (le classiche polpette tipiche milanesi fritte nel burro, preparate con pane raffermo, grana, carne, salsiccia e mortadella di fegato) e poi risotti, tagliatelle, rognoni, trippa e la classica orecchia di elefante. Ha quasi mille recensioni, raccolte in molti anni di servizio e in maggioranza positive. Hanno una giusta proporzione fra le positive e le negative, e quelle negative si riferiscono alle ricorrenze e a mancanze giustificate dagli stessi clienti con i troppi coperti, da servire. Però chi risponde alle recensioni è poco attento e troppo frettoloso. Ringrazia con i post automatici anche i clienti che rilasciano recensioni negative furiose e con insulti. Tutti i siti di recensioni le assegnano 4 stelle.
Le Terre – i piatti della tradizione si trova all’interno del centro commerciale della Iper di Rozzano in via Curiel 25, al Fiordaliso. È un ristorante curioso, cambia menù ogni giorno scegliendo una regione. C’è la giornata della cucina abruzzese e quella della Lombardia, piuttosto che la giornata in cui si servono i piatti della tradizione siciliana. Il menu del ristorante è banale e non mostra alcun colpo d’ala. Quello della settimana propone piatti che si possono mangiare ovunque. Idem le pizze. È curioso anche che il ristorante di un supermercato ci metta tanto animo nel rispondere gentilmente alle recensioni internet, che non sono tante. C’è però cura della “brand reputation” anche se le lamentele sul servizio sono molte. Il ranking di Tripadvisor si ferma a 3,5 stelle, quello di Google sfiora le 4, ma chi scrive non andrà mai a mangiarci.
Il Cinque Gradini si trova in via Gran Sasso 7. E’ una vera trattoria di una volta. Cibo buono, abbondante, menù fisso, poche storie. Insomma chi deve mangiar fuori casa la ha in agenda. Sono così spartani che la brand reputation è considerata un lusso, qualcosa di non necessario. Solo una quarantina di recensioni online, e nessuna risposta a quelle negative. La pagina Facebook riporta solo il volantino degli eventi, ad esempio Pasqua, Natale e le altre feste comandate. La clientela è probabilmente fissa e a nessuno viene in mente di curare l’immagine. Il loro motto è “menù casereccio, porzioni abbondanti”. Non c’è spazio per il web (che gli assegna 3,5 stelle, con punte di 4 per il rapporto qualità/prezzo) le porzioni abbondanti occupano tutto il posto. Sulla tavole e nell’immaginario. Il menu è abbastanza povero: pochi primi, pochi secondi. Location poco appetibile.
Il ristorante Da Aldo, in Piazza Berlinguer 48. Ha dei clienti che apprezzano il suo pesce crudo e i primi, sempre di pesce. Plateau royal, gamberi rossi, tartare di salmone e di tonno, spigole al forno con olive, grigliate e fritture miste sono i suoi must. Apprezzata anche la pizza. Online, Google, Facebook e altre piattaforme ci sono circa 300 recensioni. Alcune sono datate, altre recenti, ma si può dire che non gli interessa. È al primo piano di un palazzo, ma nessuno si lamenta della location. Si può dire che il suo Social preferito è Google Search: è quello su cui ci sono le recensioni più recenti. Magari Aldo preferisce fare degli annunci piuttosto che curare le recensioni. Su sua pagina Facebook ci sono solo i volantini per gli eventi. Qualcosa in più su thefork, che lo dà ben posizionato e con più di 200 voti positivi. La media dei giudizi gli assegna 4 stelle. Si può provare.
Ha collaborato Ilaria Preti
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