Non è chiaro se è stato un tentativo di fuga o di salvaguardia. Di certo c’è che l’attuale facente funzioni di comandante della Polizia locale di Trezzano ha partecipato alla selezione per un posto di funzionario nella vigilanza urbana dell’unione dei comuni “I Fontanili” che raggruppa Gaggiano, Binasco, Rosate, Gudo Visconti e altri sei piccoli enti locali. La notizia è che alla fine della selezione è stato bocciato arrivando ultimo su 4 candidati.
Non idoneo a Gaggiano come ufficiale, Antonio Festa è stato promosso comandante a Trezzano. Una situazione con corsi e ricorsi storici, in quest’ultima città. Anche Salvatore Furci, l’ex comandante della polizia locale trezzanese accusato di aver fatto mettere delle dosi di cocaina nell’auto di una sua collega, non era stato ritenuto idoneo a Corbetta e subito assiso sulla poltrona di comando a Trezzano.
Probabilmente, viste le polemiche che hanno accompagnato la sua designazione (dal conflitto di interesse causato dall’essere diventato superiore di una collega che è anche la sua compagna di vita al caso dell’esposto inviato da Maria Elena Gravagna al prefetto di Milano, Maurizio Sacconi, su alcune decisioni operative non perfettamente il linea con le norme che regolano l’attività della vigilanza urbana), Festa ha partecipato al bando per la mobilità volontaria pubblicato dal consorzio di comuni del sud milanese per trovare un’altra collocazione.
Il 20 dicembre scorso, quatro giorni prima di Natale 2021, nella sala del consiglio dell’Unione dei comuni, si è riunita la commissione per la valutazione dei candidati. Assieme a Festa, altri cinque candidati. Uno non si è presentato. Rimasti in gara in quattro. La commissione era composta da segretari comunali, il comandante dei vigili di Abbiategrasso, l’istruttore amministrativo del consorzio.
Orbene, Festa si è piazzato all’ultimo posto in ogni categoria presa in esame dalla commissione. Ultimo per quel che riguarda la valutazione del curriculum, ultimo sul punteggio dell’anzianità, ultimo ex aequo con un altro candidato al colloquio per misurarne le attitudini e capacità professionali.
Il punteggio finale di Festa? 7 contro i 15 del primo classificato, poco meno della metà. “Non idoneo” è stata l’amara (per lui) sentenza. Se la sua fosse una fuga o un tentativo di salvaguardia del suo lavoro da una realtà complessa come quella di Trezzano, è miseramente fallita. Provaci ancora, Antò.
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