Home Attualità Papalia: quel cortile è mio! Pruiti: no è di tutti

Papalia: quel cortile è mio! Pruiti: no è di tutti

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L'ingresso al cortile della villa dei Papalia e, in fondo, il cortile di cui il boss reclama l'utilizzo

Approvato un ordine del giorno urgente in appoggio alla scelta dell’amministrazione di opporsi alle richieste del vecchio boss

La “querelle” Papalia-Comune di Buccinasco sulla villa del boss (o ex boss) della ‘ndrangheta ha vissuto ieri sera una nuova puntata. Le scorse settimane Papalia senior aveva presentato istanza per poter utilizzare gli spazi dell’edificio di via Nearco, sequestrate dall’antimafia. Si tratta di spazi oggi occupati da richiedenti asilo, affidati alla cooperativa Villa Amantea.

Mai seduti allo stesso tavolo con la mafia

Ieri sera, durante il Consiglio comunale, subito dopo che il sindaco ha comunicato l’intenzione di opporsi alla richiesta di Papalia, Alberto Schiavone del M5s ha proposto un ordine del giorno urgente in appoggio alla scelta dell’amministrazione e ha chiesto che fosse votata all’unanimità da tutti I presenti. “Non ci si può sedere allo stesso tavolo a discutere con la mafia” – ha detto Schiavone a pocketnews.it – per questo motivo abbiamo abbozzato un documento che appoggi in quest’ambito, le scelte della giunta”.

L’ufficio del sindaco

Pruiti, in un comunicato diffuso questa mattina, si è detto “pronto a trasferire il suo ufficio nell’immobile confiscato e a difendersi in un’eventuale causa per l’uso degli spazi comuni del piccolo condominio dove risiede anche la famiglia Papalia”. Non solo, il sindaco ha anche annunciato di riunirvi ogni settimana la Giunta comunale “perché sia chiaro che l’istituzione è presente e non si lascia intimidire da chi rivendica in modo provocatorio uno spazio che oggi è un bene utilizzato dalla comunità”.

Convivenza impossibile

La villa di via Nearco è uno dei nove beni confiscati alla ‘ndrangheta ad essere stato assegnato al Comune di Buccinasco che lo ha destinato a un progetto di accoglienza per minori stranieri non accompagnati gestito dal Comune di Trezzano. In un appartamento vivono 6 ragazzi (che vanno a scuola, imparano l’italiano, studiano per prendere la patente, diventare cuochi e sarti), in un altro una coppia di volontari che sono la “mamma” e il “papà” italiani dei ragazzi. La convivenza con i Papalia è impossibile.

Il cortile è mio

Il vecchio boss si è presentato mesi fa in Comune proprio per affermare il diritto, non si capisce sancito da chi, di utilizzare il cortile dell’immobile, insistendo nel volerlo usare e non accettando più la suddivisione degli spazi. Il sindaco ha segnalato al Prefetto di Milano e all’Agenzia per i beni confiscate la richiesta, e ha affidato a un legale il compito di tutelare l’ente locale nelle sedi più opportune.

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