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Libri gratis? “Merito nostro!”, “No, nostro!”: Assago va a scuola con la polemica in cartella

Si lotta per attribuirsi la paternità della decisione di distribuire libri di testo gratuiti per tutti, fino alla seconda superiore

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Ad Assago è scoppiata una disputa che sa tanto di “chi ha inventato l’acqua calda”: da una parte il sindaco e la maggioranza che rivendicano di aver deciso di combattere il caro-scuola, offrendo libri di testo gratuiti per tutti, fino alla seconda superiore, e contributi per il materiale scolastico; dall’altra l’opposizione, in particolare il gruppo consiliare “Assago nel Cuore”, che dice: “Eh no, non è merito vostro, lo abbiamo proposto noi… e da tempo!”. Così, bambini e famiglie vanno a scuola con la polemica in cartella.

Secondo Musella e soci, quello dei libri gratis è un atto concreto di sostegno alle famiglie: oltre 100.000 euro stanziati per coprire i costi dei libri e dei materiali agli studenti residenti, dalla prima elementare fino al secondo anno delle superiori. Un bel pacchetto, che comprende anche un servizio pomeridiano per le elementari — grazie alla cooperativa Start (anche se il primo impatto con le educatrici non è stato dei migliori) e all’Istituto Margherita Hack — per garantire la permanenza in classe fino alle 16.30, anche se i docenti non sono tutti ancora nominati, come spesso accade con i ritardi ministeriali.

Tutto a posto? Nemmeno per sogno. “Assago nel Cuore” ha alzato la voce. Secondo loro, è proprio grazie agli emendamenti presentati in Consiglio che il Comune ha esteso l’agevolazione anche ai primi due anni delle superiori, che prima non rientravano nella copertura gratuita perché — sorpresa — secondo la Giunta l’obbligo scolastico finiva prima. “Meglio tardi che mai! Peccato che, come sempre, si prendano meriti che non hanno o che spettano ad altri – e in questo caso ad Assago nel Cuore, denuncia Roberta Vieri -, ricordando le numerose sedute del Consiglio in cui i rappresentanti del suo gruppo hanno spiegato che i primi due anni superiori rientrano nell’obbligo.

 E qui ci si permetta un po’ di ironia: “chi ha inventato l’acqua calda?” in questo caso si potrebbe tradurre in “la guerra dei meriti” che da sempre sembra animare le vicende politiche nostrane. Una guerra animata da politici che si consultano col telemetro per misurare le dimensioni del merito in cui gli uni sottolineano “noi lo dicevamo!” e gli altri rispondono “ma noi lo abbiamo fatto!” Certo, i numeri ci sono: lo stanziamento di 100mila euro, il fatto che il Comune copra i libri fino al secondo anno delle superiori, il contributo per i materiali. Tutto questo non è poca cosa. È un’azione concreta. Ma l’opposizione non cede di un millimetro e si trincea su almeno un punto: per la Giunta  l’obbligo scolastico non includeva la prima e la seconda superiore finché non è stato ben spiegato che no, rientrano eccome.

Che differenza fa tutto questo?

Qual è la differenza in termini pratici? Beh, per le famiglie fa una bella differenza: costi scolastici meno onerosi, meno corse a comprare libri, meno stress all’inizio dell’anno scolastico. Insomma, Assago entra nel club di quei Comuni che non vogliono far pesare il ritorno a scuola sulle tasche dei genitori. Un’idea lodevole. Ma, come sempre in politica, l’annuncio è solo il primo capitolo: ora si passa a chi ha fatto cosa, quanto è davvero gratuito, quanto è merito di chi ha spinto, quanto è merito di chi ha fatto. Perché alla fine, congratularsi non costa niente — ma riconoscere i meriti altrui è segno che non hai solo buon senso, ma anche… un po’ di buon gusto. Quello che gli assaghesi richiedono a tutti.

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