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Legge Fornero, quota 100 e pensione di garanzia per i giovani: la sfida parte da Assago

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Senza l’inserimento dei punti nell’agenda del governo, per i sindacati, diventa difficile immaginare un confronto sereno

Ecco le proposte avanzate dai sindacati riuniti sino a ieri al Mediolanum Furum, per discutere di lavoro, ambiente, giovani, fisco e pensioni

“Correzione della legge Fornero, il mantenimento di quota 100 e l’introduzione di una pensione di garanzia per i giovani”. È il guanto di sfida lanciato al governo dai sindacati riuniti sino a ieri ad Assago, per discutere di lavoro, ambiente, giovani, fisco e pensioni.  

L’assegno minimo

Che cosa è la pensione di garanzia per giovani? Una nuova norma di tipo previdenziale che garantirebbe un assegno minimo per tutti coloro che hanno cominciato a lavorare, e dunque a contribuire, dopo il 1996, cioè per i giovani svantaggiati a causa del ritardato ingresso nel mondo del lavoro, di livelli retributivi bassi e di possibili periodi di vuoto contributivo, che incidono sull’importo della futura pensione contributiva.

Il confronto

Secondo il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan il confronto con il governo deve partire dal “Taglio del cuneo fiscale, rivalutazione delle pensioni, rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed assunzioni, più investimenti, sblocco delle grandi opere e lotta all’evasione”. Senza l’inserimento di questi punti nell’agenda del governo, per i sindacati, diventa difficile immaginare un confronto sereno.

Assegno unico familiare

I delegati hanno avvisato: “Noi siamo a favore di un assegno unico famigliare, ma non si può fare togliendo gli 80 euro dalle buste paga perché altrimenti mettiamo da una parte e togliamo dall’altra. Si è aperto uno spiraglio per l’abbassamento del cuneo fiscale, ma ci vuole uno sforzo maggiore. 2,5 miliardi non bastano, è una cifra non sufficiente e deve essere irrobustita”.

Le risorse

Secondo Carmelo Barbagallo, segretario generale delle Uil, su alcune questioni “ancora non ci siamo: sui contratti pubblici ci hanno detto che ci sono 5,4 miliardi di euro, in verità c’è appena 1 miliardo e 700 milioni, e ovviamente non bastano. E anche i due miliardi e mezzo di euro di riduzione del cuneo fiscale per l’anno prossimo sono assolutamente insufficienti, corrispondono a 40 euro per i redditi fino a 26 mila euro”.

La minaccia

L’esponente sindacale ha poi minacciato: “Dateci una data finale per discutere la manovra e se ci saranno i risultati, il 16 novembre, alla manifestazione unitaria dei pensionati, faremo una grande festa, se invece non ci saranno i risultati, faremo la festa a coloro che non ce li hanno voluti far raggiungere. Tenete pronto l’armamentario per le manifestazioni, non riponetelo nei cassetti”.  

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