Home Attualità La sentenza è arrivata: l’Api è fallita. La colpa? Dell’Aler

La sentenza è arrivata: l’Api è fallita. La colpa? Dell’Aler

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I giudici hanno decretato la fine della municipalizzata di Rozzano che si occupava di teleriscaldamento, mentre l’amministrazione comunale se ne lava le mani

Adesso è ufficiale: l’agonia è finita. Con la sentenza resa pubblica dalla sezione fallimentare del Tribunale di Milano si è recitato l’ultimo atto dell’agonia di Api, la municipalizzata di Rozzano che si occupava di teleriscaldamento. Si occupava, perché, appunto Api è fallita e non se ne occuperà più. Lo hanno deciso i giudici dopo che a  più riprese avevano rinviato udienze e scelte.  I magistrati hanno detto no alla richiesta, avanzata nelle scorse settimane, della giunta di un rinvio di alcuni mesi per recuperare documentazioni e risorse per evitare il crollo. L’Api è una società fallita, con tutte le conseguenze che questo significa.
E pensare che solo un anno fa il sindaco Barbara Agogliati aveva dichiarato che il piano di salvataggio preparato dall’allora liquidatore di Api, dagli advisor legali e finanziari di Pwc  poteva “scongiurare il pericolo di un fallimento. È un punto fermo”. Alla faccia del punto fermo. Sempre secondo il sindaco, il piano non solo era sostenibile “da un punto di vista finanziario, ma è anche importante perché permette di pagare i creditori privilegiati, tra i quali gli ex dipendenti, l’erario e le casse previdenziali, al 100 per cento”. I dipendenti, da oggi, saranno garantiti dal curatore fallimentare.

Cos’era successo

Per comprendere meglio quello che è accaduto vale la pena rileggere quanto pubblicato da pocketnews.it lo scorso 7 dicembre  http://pocketnews.it/rozzano/item/126-api-le-tappe-del-dissesto. Da questo momento in poi  non rimane altro da fare che prendere atto della decisione di giudici del tribunale fallimentare che hanno sciolto ogni riserva e hanno scritto la parola fine sull’attività di Api. Non è certamente la fine della ricerca delle responsabilità.
Di sicuro sono in molti a lavarsene le mani. In primo luogo la stessa amministrazione di Rozzano che sul giornale del comune ha pubblicato un paradossale comunicato che se da un lato conferma il naufragio di ogni tentativo di salvataggio della municipalizzata (a seguito dell’esito negativo del voto dei creditori nella procedura di concordato preventivo, cui la società era stata ammessa oltre un anno fa, Api, partecipata dal Comune di Rozzano, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Milano in data 17/05/2017), dall’ altro si autoassolve affermando di aver “fatto quanto possibile per scongiurare questa evenienza per quanto in suo potere, a fronte dei vincolipubblicistici e di finanza cui è sottoposta, e per quanto attiene il ruolo di socio pubblico”. Non solo.

Le colpe

Il comunicato sembra addossare all’Aler le responsabilità di quel che è accaduto. Che cosa significa infatti: “Fra i motivi principali della non adesione di Mps al salvataggio di Api vi è la grande incertezza sul piano economico riguardante l’impianto di Teleriscaldamento dovuta alla mancata definizione dei rapporti economici con Aler, da cui, secondo le risultanze documentali di Api ed Ama, discenderebbe un arretrato di oltre 7 milioni di euro”?  
Il comunicato prosegue e si conclude sullo stesso tono: “L’amministrazione Comunale, nel prendere atto dell’intervenuto fallimento, ribadisce che, per quanto di sua competenza e nelle sue possibilità, si attiverà con ogni mezzo, tramite Ama, per la prosecuzione dei servizi e l’approvvigionamento delle risorse necessarie al funzionamento delle reti, auspicando, anche attraverso l’intervento della Prefettura, la massima collaborazione a tal fine sia della curatela del fallimento, sia, soprattutto, di Aler”. Da non crederci.

Le dichiarazioni

Secondo il consiglere comunale De Vecchi,  “Purtroppo raccogliamo i risultati di una gestione poco illuminata che da anni affligge Rozzano. Adesso bisognerà fare attenzione a tutelare i lavoratori. Per evitare che si ripetano situazioni di questo tipo, il comune di Rozzano dovrebbe avviare un controllo a tappeto delle sue municipalizzate e dettare nuove regole di gestione. Sin’ora in Api come in Ama e nelle altre aziende partecipate, è mancata la qualità dei consigli di amministrazione, spesso formati da personaggi poco competenti della materia che, proprio per la loro scarsa conoscenza, erano ostaggio delle decisioni dei tecnici”.

A caccia di soldi

Antonio Adamo, invece, ha ricordato che anche qualche settimana fa, in consiglio comunale, la maggioranza che governa Rozzano era alla caccia disperata di risorse economiche. È stata proposta la vendita di Miogas per recuperare una decina di milioni di euro. Adamo ha sottolineato come “con il fallimento di Api si corre il rischio di innescare una catena di eventi che potrebbero far cadere come un domino tutte le altre caselle della galassia municipalizzate di Rozzano. I nodi stanno venendo al pettine”.
Un ultima notizia. Secondo alcune voci, al teleriscaldamento di Rozzano sarebbe interessata A2A la società milanese del gas e dell’energia. Ma, come detto, si tratta, per il momento, solo di voci.

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