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La commissione intercomunale antimafia? Solo uno specchietto per le allodole

Dopo due anni dalla sua istituzione non si è mai riunita e, con le prossime elezioni comunali, gran parte dei membri decadranno. La protesta di Roberto Murolo

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Nell'immagine, la foto (da Internet) scattata in occasione della istituzione della commissione intercomunale antimafia mai diventata attiva
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Nell’immagine, la foto (da Internet) scattata in occasione della istituzione della commissione intercomunale antimafia mai diventata attiva

Il titolo era: “Nasce la commissione antimafia sovracomunale: otto comuni dichiarano guerra alla criminalità organizzata”. Peccato che in due anni dalla sua costituzione non si sia mai riunita e di guerra alla criminalità organizzata non s’è vista nemmeno l’ombra. La denuncia arriva da Roberto Murolo, consigliere comunale di Assago, eletto membro di quella commissione, che ha atteso a lungo di essere convocato per discutere il da farsi, ma non ha mai ricevuto alcun segnale.

Solo sulla carta

Ha scritto Murolo in una nota stampa indirizzata alla redazione di pocketnews.it:” Dopo oltre due anni dalla sua istituzione, la Commissione Intercomunale Antimafia e Tutela Ambientale continua a non essere convocata, il suo compito dovrebbe essere quello di promuovere progetti, relazioni, eventi e strumenti per contrastare la criminalità organizzata e valutare il piano anticorruzione comunale. Nonostante i propositi iniziali il suo funzionamento è ancora solo sulla carta. La Commissione, nata con l’intento di unire le forze e favorire la circolazione di progetti e azioni di contrasto alla criminalità organizzata, non ha ancora dato segni di vita. Tutto tace”.

In pompa magna

Le premesse erano ben altre. La sua istituzione era stata ufficializzata in pompa magna il 18 ottobre del 2022 nell’aula consiliare di Buccinasco, quando furono eletti presidente e commissari (in alto la foto scattata in quella occasione). Raccoglieva i rappresentanti di otto comuni del Sud ovest milanese. A capo si assise il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti compreso il corollario composto dai sindaci di Corsico, Buccinasco, Cesano Boscone e Trezzano. Doveva essere l’inizio di un nuovo percorso che in molti si auguravano potesse servire ad affrancare le amministrazioni locali da eventuali infiltrazioni mafiose.

Regolamento precotto

Sin ora quella che doveva essere una specie di rivoluzione nella lotta alle mafie, ha prodotto la miseria di un regolamento interno (precotto perché frutto delle scelte di un funzionario del Comune di Buccinasco e non della stessa commissione, denuncia Villa Zina da Trezzano). Doveva invece proporre progetti, relazioni, eventi, strumenti per contrastare la criminalità organizzata; valutare il piano anticorruzione comunale, in base alle esigenze del proprio territorio; unire le forze e favorire la circolazione dei progetti e delle azioni di contrasto. Quella che sembrava un’utopia, un’utopia è rimasta.

La delusione

È cresciuta a dismisura solo la delusione di alcuni membri della stessa commissione che avevano accettato con entusiasmo di farne parte: molti di loro (tra gli altri Maria Pulice di Cesano Boscone, lo stesso Murolo di Assago, Alice Grumelli e Zina Villa di Trezzano) con le prossime elezioni comunali decadranno dalla carica e bisognerà ricominciare tutto da capo. Non male per una dichiarazione di guerra alla mafia mai diventata operativa. Conclude amaramente Murolo: “È stata uno specchietto per le allodole, servito solo a fare delle foto e a gratificare l’ego smisurato di chi la gestisce, anzi, non la gestisce”.

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