È stata anche disattesa la norma che prevede il “trattenimento” in caso esista un progetto didattico internazionale predisposto dal dirigente scolastico. Il progetto non solo esiste ma è stato anche approvato dall’ E-Twinning, l’organismo co-finanziato da Erasmus+, il Programma europeo per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport, che l’ha approvato.
C’è chi fa e chi disfa. L’ok al progetto di Ciocca non è stato ritenuto sufficiente perché “non è avvenuto in presenza”. Ma con la pandemia, nulla è stato organizzato in presenza. Questo particolare deve essere sfuggito ai soloni di via Polesine, a Milano. Scrive Ciocca in una lettera aperta pubblicata sui social: “Chiaramente il periodo pandemico ha limitato tutti i progetti e gli scambi “fisici” sono spariti”.
E allora? Secondo coloro che lo hanno pensionato, “la decisione del trattenimento in sevizio deve avere ‘natura eccezionale e derogatoria” e “tale facoltà deve essere esercitata in funzione dell’efficiente andamento dei servizi, valutando le esigenze dell’amministrazione”. Cosa significa? Che il lavoro di Ciocca è stato bocciato dagli alti papaveri della scuola lombarda?
In tutta la Lombardia sono stati solo sette dirigenti a chiedere di rimanere in servizio. Sino all’anno scorso, probabilmente tutti e sette avrebbero ricevuto un ok con ringraziamento allegato. Da quest’anno non è più così e Ciocca sarà costretto a lasciare nonostante le manifestazioni di solidarietà, le raccolte di firme.
Nel suo commiato (la lettera aperta pubblicata sui social) ha scritto: “Nella convinzione di non essere indispensabile, tuttavia voglio esprimere il mio rammarico per un rapporto con l’Usr (ufficio scolastico regionale) che ho sempre pensato diverso: la conclamata collaborazione tra detto Ufficio e le singole istituzioni scolastiche, ho sempre pensato fosse biunivoca e mi trovo, di fatto, a fine carriera, a subire un esame che ha previsto una “bocciatura”; così come sono rimaste inascoltate le richieste di colloquio a più riprese tentate da parte mia e da diversi miei collaboratori, per non parlare della lettere inviate dai docenti, dal Consiglio d’Istituto e dall’Associazione Genitori”
“ln questo imprevisto finale di carriera – si conclude la missiva – porto con me, con grande soddisfazione professionale, i tanti attestati di stima della mia comunità scolastica, comprese le numerose lettere sottoscritte da tantissimi operatori della scuola e una raccolta di firme on line che ha raggiunto quasi quota 500”.
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