
L’emergenza siccità comincia a creare situazioni a rischio per la sopravvivenza di alcune specie animali. Capita anche sotto casa, o nelle immediate vicinanze. A Rozzano, per esempio all’interno dell’Oasi Smeraldino di Valleambrosia, un’area naturale protetta. Qui rischiano di scomparire le pozze d’acqua dove vive il rospo smeraldino, il piccolo anfibio da cui l’oasi stessa prende il nome. La scarsità di pioggia ha provocato infatti l’evaporazione delle pozze spontanee in cui il rospo smeraldino trovava le condizioni ideali per riprodursi.
Il rospo smeraldino
A lanciare l’allarme sono stati i volontari che accudiscono l’oasi. Dal comune è stato lanciato l’S.o.s cui ha risposto il Gruppo Cap che gestisce il patrimonio idrico di Città metropolitana e gestisce il depuratore di Rozzano, la cui acqua viene già usata per l’irrigazione dei campi. Orbene, è stato deciso che una parte di acqua depurata, e non potabile, sarà donata all’Oasi Smeraldino per riempire la pozza d’acqua protetta dove tradizionalmente i rospi smeraldini depongono le uova. Un primo intervento è stato effettuato questa mattina con un’autobotte. Nelle prossime settimane, sono previsti altri interventi in base alle necessità e alle condizioni climatiche.
Riuso risorse idriche
“E’ un gesto di grande attenzione non solo per la salvaguardia e il riuso intelligente della risorsa idrica ma anche per salvaguardare in modo concreto l’ambiente e i suoi delicati equilibri vitali – ha commentato in una nota stampa il sindaco Gianni Ferretti – si tratta di un esempio positivo di collaborazione costruttiva tra Istituzioni su un tema, quello ambientale, che è sempre più rilevante per tutti”. Anche Catia Acquaviva, esperta naturalista e presidente dell’associazione Ape Natura che gestisce l’Oasi Smeraldino, ha ringraziato Comune e Gruppo Cap.