Home Attualità È di Buccinasco Carlo Chiaravallotti, l’imprenditore bandito da tutti i voli Ryanair

È di Buccinasco Carlo Chiaravallotti, l’imprenditore bandito da tutti i voli Ryanair

Aveva litigato con uno steward per aver chiesto di usare la toilette per motivi di salute in fase di atterraggio. Non solo. Gli hanno anche impedito di rientrare in Italia, dalla Romania, con un biglietto già pagato

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Foto da Facebook
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Una disavventura dalle conseguenze imprevedibili. È quella vissuta nei giorni scorsi da Carlo Chiaravalotto, imprenditore di Buccinasco: è stato bandito dai voli di Rayanair  per aver chiesto di usare la toilette per motivi di salute. Non solo. Gli hanno anche  impedito di rientrare in Italia, dalla Romania, con un biglietto già pagato, facendogli perdere un appuntamento per siglare una commessa importante.

Persona non gradita

Un indesiderato, insomma. Una persona sgradita a bordo degli aerei della compagnia irlandese. Carlo Chiaravalloti, 59 anni, è  titolare di due società di costruzioni (la New Construction Srl a Milano e l’omonima a Timisoara), da mercoledì scorso  è sulla black list Raianair. Ci è finito, – ha raccontato al Corriere della sera –  per motivi di salute. Per questo motivo ora intende sporgere denuncia e chiedere un cospicuo risarcimento danni.

Il volo su Timisoara

L’episodio di cui è stato protagonista è avvenuto martedì 21 marzo, a bordo del volo FR3412 che parte alle 11.20 da Orio al Serio e porta a Timisoara. Una tratta su cui l’imprenditore  viaggia ogni 15-20 giorni. «Soffro – è la sua versione dei fatti –  d’ipertensione e prendo diuretici. Per questo, acquisto sempre lo stesso posto, 1A o 1C, il più vicino alla toilette, nonché il servizio priority. Martedì, durante il volo, mi sono appisolato. Mi ha svegliato l’annuncio dell’atterraggio e il divieto, da lì in avanti, di alzarsi. Tuttavia, proprio in quel momento, ho avvertito l’effetto del diuretico e la necessità non rimandabile di usare la toilette”.

La lite

L’assistente di volo però gli intima di sedersi. Del resto, la legislazione aeronautica in merito è rigorosissima. Quando c’è l’ordine del comandante di non alzarsi più e di tenere le cinture allacciate, tutti devono obbedire, per motivi di sicurezza. Le compagnie stesse rischiano multe salate.   «Non avrei mai disobbedito se non fosse stato per motivi impellenti — dice Chiaravalloti —. Ma lo steward mi ha risposto in modo sgarbato. Gli ho detto che avevo la documentazione medica e che davvero rischiavo di perdere il controllo della situazione”.

Sei proprio uno str…

“Lui mi ha detto che non gli interessava. A quel punto, gli ho detto: “Sei proprio uno str…”. Lui mi ha chiesto di ripetere cosa avevo detto e poi mi ha indicato la toilette in fondo all’aeromobile». Il momento di tensione sembrava finito. Invece, all’aeroporto di Timisoara sull’aereo sale la polizia romena. «Pensavo che a bordo ci fosse un delinquente. Invece, erano lì per me, mi hanno chiesto i documenti e ho dovuto raccontare l’episodio della toilette. Poi mi hanno scortato fuori. Ho avvertito subito il mio legale romeno». Poco dopo, però, l’imprenditore viene rilasciato.

Vietato volare

Il giorno successivo, Chiaravalloti riceve la comunicazione che «a causa del suo comportamento molesto» gli sarà «vietato volare di nuovo con Ryanair». Tuttavia, l’imprenditore ha il volo di ritorno prenotato per l’indomani e giovedì 23 va in aeroporto. «All’imbarco mi hanno fermato. Non c’erano altri voli per l’Italia quel giorno e allora ho dovuto aspettare il pomeriggio dell’indomani e prendere un’altra compagnia. Ma così ho perso un appuntamento a Milano per un contratto da 3 milioni di euro», accusa l’imprenditore, che conclude: «Ho sbagliato a insultare lo stewart. Non sono una persona volgare. Ho viaggiato centinaia di volte con loro e mai ho avuto comportamenti sopra le righe. Chiedevo solo un po’ di buonsenso, era in gioco la mia dignità». Sull’accaduto Ryanair ribatte: «La sicurezza dei nostri passeggeri e dell’equipaggio è la priorità numero uno di Ryanair, pertanto non tolleriamo comportamenti potenzialmente pericolosi a bordo dei nostri aerei o nei confronti del nostro equipaggio».

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