
“Mi sento come un bambino che ha ottenuto l’autografo del suo calciatore preferito”. È questa la frase pronunciata dalla professoressa Raffaella Brunetti mentre commenta il premio che riceverà questa sera alle 19 dal Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, grazie allo spettacolo “Alice nel paese dei quark- particelle fantastiche e dove trovarle” di cui è regista e ideatrice.
“Che cos’è il teatro scientifico? È raccontare un tema di scienza in modo creativo, originale, possibilmente divertente”. Lo spettacolo è andato in scena nell’auditorium dell’Omnicomprensivo di Corsico lo scorso 27 maggio 2022. Protagonisti, gli studenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni, di diverse classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane. E poi docenti di varie discipline (matematica e fisica, lettere, inglese, arte), tecnici, e tre bambini di scuola primaria, per un totale di 53 persone.
Eppure l’argomento ai più appare ostico. Invece, con la scenografia ideata dalla professoressa Adelaide Muraca, studenti e docenti hanno messo in scena in modo semplice e divertente i fondamenti della meccanica quantistica e della fisica delle particelle. Facile a dirsi, più complicato farlo. Al Vico hanno trovato la strada.
Alice cade in uno smartphone, e un improbabile coniglio dal nome “Emmecidue” la accompagna in uno stranissimo viaggio tra quark, leptoni, gatti vivi e morti contemporaneamente, elettroni che collassano, positroni, particelle alle prese con la sovrapposizione quantistica e altre stranezze, per finire con l’incontrare la Regina del Modello Standard che non vuole sentire parlare di gravità, né di materia ed energia oscure.
“Anche così si può lavorare sulle materie scientifiche a scuola e fare buona divulgazione”, spiega la sceneggiatrice e regista, docente di matematica e fisica ora in pensione, al suo terzo spettacolo di teatro scientifico col Liceo Vico. “Nessuna delle persone che hanno partecipato al progetto, inclusi i tre bambini, bravissimi ed entusiasti, oggi ignora i rudimenti delle teorie che riguardano il cosiddetto mondo dell’infinitamente piccolo. I ragazzi, anche di prima liceo, hanno posto domande, si sono documentati, hanno raccontato in famiglia”.
Lo spettacolo ha battuto diversi concorrenti. La premiazione sarà certificata dalla celebrazione di questa sera. “La mia gratificazione è enorme – confessa – il Cern è il mio punto di riferimento e Fabiola Gianotti, la sua direttrice, è un mio mito”. Non è comunque finita qui. Nelle prossime settimane sarà organizzato un evento pubblico ancora da definire che proporrà un docufilm e altre iniziative che dovrebbero sollecitare la curiosità di un pubblico molto più ampio.