Si tornerà a parlare della “ricicleria”, l’impianto per la raccolta di rifiuti solidi urbani che il Comune di Milano vuole aprire in via Gonin (di fronte a via Molinetto di Lorenteggio), nel prossimo Consiglio comunale di Corsico. Sull’argomento, infatti, è stata presentata una mozione sottoscritta da Gigi Ramponi e Antonio Saccinto. “La nostra iniziativa” hanno detto i due “chiama tutte le componenti politiche locali a una assunzione di responsabilità per evitare che il comune di Milano scarichi i suoi problemi su Corsico”.
Stoccaggio di rifiuti
La questione è nota. Via Gonin è una strada scolpita nell’immaginario collettivo corsichese. Per anni ha ospitato un centro di stoccaggio di rifiuti. Una trentina di anni fa si voleva installare un impianto per il trattamento dei rifiuti abbinato a un termovalorizzatore che avrebbe dovuto fornire acqua calda ai quartieri di Milano che corrono lungo via Lorenteggio. Un’iniziativa poi abortita grazie alla sollevazione popolare dei residenti di Corsico, Cesano, Buccinasco e Trezzano, città su cui si sarebbero scaricati i fumi dell’inceneritore.
Attenzioni poco desiderate
Nei mesi scorsi, via Gonin è tornata torna ad essere al centro di attenzioni poco desiderate. Il PD e la sinistra milanese capitananti dal sindaco Giuseppe Sala hanno deciso di ri-aprire una discarica dove sorgeva un centro di raccolta dell’Amsa. Contro questa decisione sono state organizzate proteste e raccolte di firme. I motivi del no, sono stati più volte resi noti. Si tratta di una zona della periferia sud ricca di uffici, abitazioni e servizi che devono convivere con situazioni ‘borderline’, come zone degradate e occupazioni abusive, che troppo spesso minacciano la sicurezza soprattutto dei residenti del quartiere Molinetto di Lorenteggio.
Orecchie da mercante
Nonostante tutto, Milano non ha fatto alcun passo indietro. Anzi, lo stesso sindaco di Corsico Stefano Ventura ha dichiarato, lo scorso settembre, “che il Comune di Milano ha predisposto uno studio di fattibilità (del costo di oltre 1milione di euro) per collocare nella suddetta area di Via Molinetto di Lorenteggio la ricicleria. Per di più, nelle scorse settimane, sull’area interessata sono apparse delle reti di recinzione che potrebbero precedere l’apertura del cantiere.
Deposito di scarti
Nella mozione presentata da Ramponi e Saccinto riporta all’attenzione degli addetti ai lavori e dei residenti la questione. Dopo aver rilevato che la dislocazione di questo deposito di “scarti” crea apprensione ai residenti in quella zona di Corsico per tutta una serie di motivi: dagli odori nauseabondi, al transito dei mezzi Amsa e delle auto di milanesi che dovranno accedere alla struttura, sino all’inevitabile “stazionamento” di nomadi all’ingresso che raccolgono “in proprio” salvo poi abbandonare quanto non interessante in strada, i due consiglieri comunali puntano l’indice contro il comune di Milano autore “di una scelta che vuole evitare disagi e proteste dei milanesi ponendo il centro al limite dei confini comunali in una zona abitata solo da residenti di altro comune a cui scaricare i problemi”.
L’invito
Con il loro documento, Ramponi e Saccinto hanno invitato il sindaco di Corsico a bussare alla porta del sindaco di Milano e e gli chieda lo stato dell’arte dell’iniziativa, ribadendo la disponibilità a far utilizzare la ricicleria di Corsico, già funzionante in via Monferrato, all’interno di un compound industriale, anche ai milanesi. E per convincere Sala della bontà della soluzione hanno anche chiesto di coinvolgere nell’iniziativa tutti gli eletti nel consiglio di Città metropolitana, residenti nei comuni del sud ovestmilanese: Corsico, Cesano Boscone, Trezzano, Buccinasco.
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Sono assolutamente contraria. Siamo riusciti ad eliminare la discarica dopo anni di lotte in via Gonin e ora L vogliono ripristinare.