Si è conclusa a Cusago la carriera di due ladri ipertecnologici che con l’ausilio di un dispositivo acquistabile su Internet aveva messo a segno diversi colpi. Obiettivi? Auto di nuova generazione. L’epilogo della loro attività, come detto, è avvenuto a Cusago, in via Ungaretti, lo scorso 2 ottobre. Tutto era iniziato a Mesero, cittadina dell’alto milanese quasi al confine con il Piemonte. Qui i poliziotti tenevano sotto osservazione due uruguaiani, di 63 e 29 anni anni, che sospettavano essere i ladri di un’auto rubata nella zona del centro commerciale Bonola a Milano, lo scorso settembre.
Il pedinamento
Individuati e riconosciuti tramite le telecamere erano sotto osservazione.Alle 6.30 del mattino del 2 ottobre i poliziotti li hanno visti partire in auto alla volta di Milano. Li hanno seguiti mentre attraversavano diversi paesi dell’hinterland milanese per raggiungere il capoluogo lombardo verso le 10. In via Lombardi nella zona della isola ecologica di Muggiano si sono fermati. ll 63enne è sceso dalla vettura. Armato di cacciavite si è avvicinato ad un’auto, ne ha forzato il cofano e poi con una centralina aggiuntiva per il reset autovettura e avviamento, ha hackerato il sistema elettronico dell’auto permettendo alla portiera di aprirsi. Quindi è salito a bordo, si è messo alla guida, ed è partito, seguito dal 29enne con l’altra auto.
L’arresto
I 63enne alla guida dell’auto rubata è giunto così in via Ungaretti a Cusago, e si è fermato nel parcheggio di un condominio. Il 29 enne si era fermato all’entrata del parcheggio ad aspettarlo. Quando i due si sono riuniti i poliziotti li hanno fermati. Il 63enne ha minacciato i poliziotti con il cacciavite, ma è stato bloccato. Durante la perquisizione gli hanno trovato addosso il dispositivo per il reset autovettura con cui aveva compiuto il furto. Ambedue sono stati arrestati in flagrante, arrestati e si trovano in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Marca e modello
Nel divulgare la notizia, la polizia ha evitato di diffondere marca e modello dell’auto perchè i ladri non sappiano della vulnerabilità del modello, ma è un’auto nuova da poco immessa sul mercato. Il dispositivo per il reset si compra liberamente su Internet. Il furto era chiaramente su commissione, visto il punto in cui è stata lasciata l’auto.