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Corsico: Scuola materna di via Dante, monta la protesta dei genitori

Lettera aperta di papà e mamme dei bambini che rischiano di veder ridotti gli spazi a loro dedicati

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Nella foto, la Suola materna di via Dante 5 a Corsico e, nel riquadro, il sindaco Ventura e i funzionari che hanno partecipato all'incontro di ieri pomeriggio con i genitori
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Nella foto, la Scuola materna di via Dante 5 a Corsico e, nel riquadro, il sindaco Ventura e i funzionari che hanno partecipato all’incontro di ieri pomeriggio con i genitori

Scuole dell’infanzia Dante e Battisti? Corsico ne ha già deciso il passaggio allo Stato. Intanto, in attesa che l’iter burocratico già avviato si concluda, riduce gli spazi della Dante per far posto alla Scuola di Musica. È il contenuto dell’incontro tenuto ieri pomeriggio tra mezza giunta corsichese guidata dal sindaco Ventura e i genitori dei bambini che frequentano i due istituti. Un incontro che non ha soddisfatto alcuno.

La protesta

Soprattutto i genitori che minacciano azioni di protesta per impedire che scuola materna e scuola di musica convivano. Non perché hanno qualcosa contro chi suona ma per le soluzioni proposte. In sostanza, gli spazi attualmente in dotazione della scuola dell’infanzia saranno ridotti almeno del 50 per cento. Quelli ricavati saranno quindi assegnati alla Civica Scuola di Musica Antonia Pozzi, storica istituzione di formazione musicale corsichese che ha formato numerosi professionisti.

La nebulosa

Una scelta che è la conseguenza della scoperta che l’attuale sede della scuola di musica in via Dante 9 è a rischio crollo ed è stata evacuata. Sembra la solita guerra tra poveri. Una guerra alla quale i genitori dei bambini non vogliono partecipare. Nel mirino sono finiti il sindaco,l’assessore alla partita e i funzionari che hanno partecipato all’incontro di ieri pomeriggio. La contestazione ha riguardato il non aver predisposto un piano chiaro e dettagliato delle soluzioni proposte. Tutto è rimasto sul vago, una specie di nebulosa della quale non si intravedono i contorni.

Armadi che chiudono le porte

È inaccettabile per esempio – hanno detto molti di loro – che la separazione tra gli ambienti riservati all’una o all’atra scuola avvenga tramite la posa di armadi che tengano chiuse le porte”. A questo proposito un gruppo di genitori ha inviato alla redazione di pocketnews.it una lettera che riassume l’andamento della serata e il clima che si respira attorno a questa vicenda. Eccola:

Buongiorno,
A scrivere è un gruppo di genitori arrabbiati, quelli che ogni giorno accompagnano i propri figli alla scuola dell’infanzia di via Dante 5 a Corsico. Questa mattina siamo un po’ più arrabbiati del solito, sicuramente più di ieri, quando quello che sta per succedere era solo una supposizione e vi era una, seppur minima, speranza di sbagliarsi. Nel tardo pomeriggio di ieri, come ampiamente pubblicizzato sui social nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro tra le famiglie della scuola in questione e parte dell’amministrazione comunale (sindaco Ventura, assessore Crisafulli, responsabile Beccaccini, dirigente Bertezzolo) organizzato per informarci a proposito della riorganizzazione degli spazi della scuola.

Dopo un cappello introduttivo ridondante (poiché ripetuto da ognuno dei soggetti)su quanto accaduto allo stabile di via Dante 9, e la conseguente necessità di ricollocare i servizi ivi ospitati nel minor tempo possibile, il focus si è spostato sul bisogno da parte dell’amministrazione di utilizzare gli spazi “sovradimensionati” della scuola per l’infanzia per ospitare parte di quella di musica. Questa manovra, seppur prevista nei prossimi 15 giorni circa, non è stata minimamente descritta alle famiglie (e sembra nemmeno pensata granché), nonostante la presenza di un tecnico (il dirigente Bertezzolo) che ha supposto addirittura di iniziare in maniera provvisoria a dividere i due spazi con una porta, qualche armadio e un cartello con su scritto “divieto di passaggio”, come se questo bastasse a garantire la sicurezza di circa 100 bambini in età 3-6 anni, di cui allo stato attuale 8 con diagnosi di disabilità.

La riunione di ieri è stata chiaramente fatta (anche a detta di chi l’ha organizzata) per “zittire il vociferare soprattutto sui social”. Probabilmente si aspettavano di arrivare lì e trovare una platea silenziosa. Sicuramente non erano pronti a rispondere né alle nostre domande né a fronteggiare l’incazzatura conseguente all’assenza di risposte concrete, circa l’organizzazione di spazi e attività. Non si è nemmeno trattato di essere poco rispettosi verso bambini, famiglie e personale, ma si è avuta l’impressione che politici e funzionari presenti non avessero nemmeno in mente quanto serva e quanto venga fatto ogni giorno per garantire un servizio di qualità.

È stato portato avanti un discorso puramente tecnico e politico, che comunque di tecnico aveva poco (sarebbe bastato, come suggeriva un papà in platea, presentarsi con un minimo di progetto stampato a supporto), il che lascia presagire nulla di buono. La continua chiusura di sezioni è stata addebitata al calo della natalità (quando l’assessore Crisafulli stessa ha dichiarato che è necessario diminuire le sezioni attive delle scuole materne per poterle statalizzare nel futuro prossimo).

Come famiglie ci stiamo muovendo per vagliare tutte le possibilità che abbiamo per tentare di bloccare quanto comunicato dall’amministrazione perché crediamo fortemente che tutto questo leda parte dei diritti di cui i nostri bambini sono portatori. “Un paese che non ha a cuore i propri figli è un paese senza futuro”. Come genitori rimaniamo a disposizione per chiarimenti e per fornire ulteriori dettagli sulla situazione, perché intendiamo farci sentire. Da tutti e in ogni sede”.
Buona giornata 

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