
Un’altra società sportiva rischia di sparire dal territorio corsichese. Dopo la chiusura di quasi tutte le realtà calcistiche locali, anche la Sporting Corsico Buccinasco vive giorni di grande incertezza: il parroco don Domenico, su pressioni della comunità pastorale, ha comunicato la decisione di non rinnovare il comodato d’uso del campo sportivo di via Ugo Foscolo, da anni utilizzato dalla società per allenamenti e partite.
Una scelta che, se confermata, avrebbe conseguenze pesanti: sei squadre senza un campo, oltre 150 atleti – di cui 100 minorenni – privati di un luogo sicuro e formativo, decine di famiglie che vedrebbero svanire un punto di riferimento costruito con passione e impegno. “La Sporting CB non è solo una società sportiva. È una comunità dove si imparano valori come rispetto, cooperazione, disciplina e inclusione – scrivono i dirigenti in una petizione lanciata su Change.org che in poche ore ha raccolto oltre 300 firme -. Togliere questo spazio significa togliere ai ragazzi un luogo sano di crescita e aggregazione.”
Un appello per lo sport e per i giovani
La Sporting CB invita tutti a firmare la petizione “Salviamo la Sporting”, indirizzata al Consiglio Pastorale e alle istituzioni territoriali, per chiedere di rivalutare la decisione e garantire la continuità delle attività sportive. Giovedì e venerdì, alle 19, allo stadio di Corsico, la società ha convocato due incontri aperti ad atleti, famiglie e cittadini per spiegare nel dettaglio la situazione e discutere insieme le possibili soluzioni. L’obiettivo è chiaro: difendere il diritto allo sport come bene comune, in un contesto dove le opportunità per i giovani sono sempre più ridotte.
La questione, al di là delle dichiarazioni ufficiali, secondo i bene informati, riguarderebbe soprattutto una lotta di potere tra vecchia e nuova gestione. La vecchia legata al Consiglio pastorale, la nuova, rappresentata da due giovanissimi Iacopo Aloe ed Emanuele Mancone, “colpevole” di aver esautorato il vecchio presidente e di agire in maniera autonoma.
Sport e socialità, un binomio da salvare
Comunque sia, la vicenda della Sporting CB riaccende i riflettori su una questione più ampia: la mancanza di spazi adeguati per chi, con dedizione, insegna le regole dello sport e della vita ai ragazzi. A Corsico, negli ultimi anni, molte società calcistiche hanno chiuso o sono state costrette a interrompere le attività non per mancanza di impianti, quelli ci sono anche se sono abbandonati, ma per scarsità di fondi o convenzioni sostenibili. Gli ultimi esempi sono quelli dei Red Devil e del Giorgella.
Seguendo questa china, lo sport di base, quello fatto di volontari, allenatori e famiglie, rischia così di diventare un lusso, quando invece rappresenta un presidio fondamentale di educazione e socialità. “Un campo sportivo è una casa, un punto di incontro, una speranza”, scrivono i promotori della petizione. “Non lasciamo che 150 ragazzi restino senza un posto dove crescere insieme.” Già, istituzioni, se ci siete, battete un colpo.
che tristezza 😭