Ieri, gli investigatori hanno fatto irruzione nel campo nomadi e, all’interno della struttura apparentemente disabitata, hanno trovato un albanese che aveva allestito una vera e propria piantagione indoor, con impianti di areazione e coltivazione, impianti idrici ed elettrici con lampade, il tutto necessario a creare le condizioni ambientali ideali per far germogliare i semi di cannabis.
All’interno della baracca sono state ritrovate e sequestrate circa 180 piantine già cresciute e pronte per l’essiccazione ed altri 500 vasi con terreno, probabilmente necessari per allargare la coltivazione. L’arrestato è stato rinchiuso in una cella di sicurezza della Questura in attesa che venga celebrato il processo per direttissima.