C’è il rischio di chiusura e non è un rischio campato in aria. Nei giorni scorsi, a Cesano Boscone, è entrato in vigore un nuovo regolamento che detta le nuovo norme per la lotta all’evasione dei tributi locali. Prevede la chiusura degli esercizi commerciali per chi non regolarizza la posizione debitoria.
Il provvedimento riguarda, recita una nota diffusa questa mattina dal Comune, “gli esercizi commerciali che si trovano in una posizione di grave e reiterata irregolarità tributaria”. Avranno 30 giorni di tempo per contattare l’ufficio tributi locali del Comune e saldare o concordare la rateizzazione di quanto dovuto. In caso contrario, come soluzione estrema, la polizia locale procederà con la sospensione dell’attività. Un provvedimento che si è reso necessario perché le normali procedure di riscossione già in corso non hanno prodotto gli effetti attesi.
Le nuove norme sono entrate in vigore il 1° gennaio 2025. Nel mirino ci sono i “gravi debitori”, cioè coloro che risultano morosi per importi superiori ai 5 mila euro o per chi abbia insoluti per cinque annualità consecutive. «L’evasione sottrae le risorse da destinare alla collettività – ha sottolineato il sindaco Marco Pozza – e appesantisce il bilancio, incrementando gli accantonamenti, limitando l’azione soprattutto della spesa corrente e finendo per rallentare le politiche di sostegno alla fragilità. In questi anni, con un gran lavoro, sono stati recuperati 2,8 milioni di euro dall’evasione dei tributi locali. Continuare in questa direzione è necessario, come esercizio di equità e giustizia nei confronti della comunità».
Secondo i dati in possesso degli uffici comunali, “Il numero degli evasori recidivi, cioè che non hanno mai risposto alle richieste di regolarizzazione avanzate dal Comune, è esiguo. Si tratta, infatti, di una decina di contribuenti e l’importo massimo raggiunto è intorno ai 13 mila euro da parte di chi non versa alcun euro da oltre nove anni.
«Siamo arrivati alla stesura del testo – ha aggiunto l’assessore al bilancio Fulvio Paladini – anche attraverso una concertazione con le associazioni di categoria, che si sono ritenute soddisfatte comprendendo che gli evasori esercitano una forma di concorrenza sleale verso gli esercizi commerciali in regola con i tributi. È un segnale forte che abbiamo voluto mandare per ragioni di equità oltre che per sostenere l’attività di recupero crediti che anche nel 2024 ha superato il milione di euro».
«Con l’avvio del procedimento – ha spiegato l’assessore al Commercio, Maria Pulice – il contribuente verrà messo in mora e avrà quindi tutti il tempo per regolarizzare la sua posizione. Se ci fossero delle difficoltà, basta farle presenti al settore entrate e concordare un piano di rateizzazione sostenibile. Vorremmo infatti evitare l’intervento della polizia locale».