Da una parte si pubblica un avviso sul sito web dell’amministrazione comunale con le modalità di presentazione delle domande e di erogazione del sostegno con l’indicazione che le richieste potranno essere presentate fino al 31 gennaio 2023, dall’altro si giustifica il “niet” con il fatto di investire già notevoli risorse (4milioni all’anno circa) in servizi sociali e di non averne di disponibili per ulteriori interventi.
Secondo Villa Zina, del M5stelle che ha presentato la mozione “la situazione di molte famiglie trezzanesi è al limite del collasso e il caro bollette corre il rischio di appesantire ulteriormente il disagio economico di fasce di popolazione che sino a ieri non si rivolgeva o non si è mai rivolta ai servizi sociali con richieste di aiuto”. “Dare loro un contributo – è la conclusione – forse eviterebbe di appesantire il lavoro di tutto il sistema dei servizi sociali trezzanesi”.
Cesano, infatti, rispetto ai contributi erogati in precedenza dal Comune, ha aumentato la platea dei potenziali beneficiari del provvedimento grazie all’innalzamento della soglia ISEE a 20 mila euro, eliminando inoltre tra i criteri di esclusione le morosità con il Comune, per chi ha un ISEE fino a 9 mila euro, e limitando la soglia di esclusione ai debiti di importo superiore a 500 euro per chi ha redditi ISEE superiori. Non solo. Potranno presentare domanda anche i percettori del reddito o della pensione di cittadinanza.
A Trezzano, non c’è stato niente da fare. Niet doveva essere e niet è stato. Durante la votazione tutti i consiglieri comunali di maggioranza si sono astenuti. Tutti tranne Attilio Boccia che ha disatteso l’ordine di scuderia e ha votato a favore. Peccato che la richiesta non abbia raggiunto il numero minimo di voti per essere approvata.