Ieri si è riunita, a porte chiuse, la nuova Commissione consiliare antimafia del comune di Buccinasco. Primo punto all’ordine del giorno l’elezione del vice presidente. Nessuna sorpresa. Alberto Schiavone, capogruppo del M5stelle in Consiglio comunale è stato eletto con i voti con i voti di Pd, Lista civica Per Buccinasco, e Movimento Cinque Stelle. A favore hanno votato anche Forza Italia e Lega , astenuta Caterina Romanello della lista BucciRinasco, contrari i rappresentanti di Fratelli d’Italia.
Subito dopo, la Commissione ha affrontato lo “stato dell’arte” del contenzioso esistente tra il Comune e la famiglia Papalia sull’uso del cortile della villetta di via Nearco confiscata alla stessa famiglia Papalia. Non è stato l’unico argomento perché in ballo ci sono “altre vicende legate ad attività commerciali su cui sono in corso indagini penali” così come riportato dal comunicato stampa del comune.
Una commissione che circa un anno fa era stata proposta dallo stesso Schiavone e che nelle intenzioni della minoranza avrebbe dovuto assumerne anche la presidenza, così come avviene in decine di altri comuni. Invece, nulla. La presidenza è andata all’asso pigliatutto Pruiti, il contentino della vicepresidenza a Schiavone.
“Assumo l’onere e l’onore del ruolo di vicepresidente della Commissione antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità con grande responsabilità, con umiltà e spirito di servizio – ha dichiarato l’esponente del M5stelle – in un momento particolarmente difficile per Buccinasco e per l’Italia. Ringrazio tutti i colleghi commissari che con il loro voto mi hanno testimoniato stima e fiducia. Mi sono sempre battuto nel nome dei valori di questa commissione, che rappresentano il fondamento stesso della nostra società, e continuerò a farlo con rinnovato impegno per tutta la nostra comunità”.
Non ho per niente apprezzato l’etichetta assegnata al sindaco Pruiti di “assopigliatutto”. La trovo irriguardosa e fuori luogo. È la giornalista ad averla scelta?