Home Attualità Buccinasco: dopo l’omicidio Salvaggio, la commissione antimafia allargata partorisce un topolino

Buccinasco: dopo l’omicidio Salvaggio, la commissione antimafia allargata partorisce un topolino

Prima volta in seduta pubblica, si è badato più alle polemiche che a proposte concrete. Rivelazione scioccante del sindaco Pruiti: “Gli assassini sono sfuggiti anche all’autovelox!!!!!”

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Nella foto, un momento della seduta della commissione antimafia del comune di Buccinasco in seduta pubblica
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Nella foto, un momento della seduta della commissione antimafia del comune di Buccinasco in seduta pubblica

Come volevasi dimostrare. La tanto strombazzata riunione della commissione antimafia convocata all’indomani dell’assassinio di Paolo Salvaggio avvenuto a qualche decina di metri dal parco Spina azzurra, nel cuore di Buccinasco, ha avuto un solo risultato: tenere accesi i riflettori su un episodio che ha sconvolto i residenti e fatto ripiombare la città negli anni bui della guerra di mafia. E nulla più.

Ieri sera, all’interno della Cascina Robbiolo di via Aldo Moro 7, si è riunita, per la prima volta da quando è stata costituita, in seduta pubblica, la Commissione consiliare Antimafia alla quale sono stati invitati anche i sindaci dei comuni di Assago, Cesano Boscone, Corsico, Gaggiano, Trezzano sul Naviglio e Zibido San Giacomo e i relativi presidenti delle commissioni Antimafia comunali.

Doveva essere un momento di unità, un’occasione per mostrare un fronte comune nei confronti della ‘ndrangheta, che ha avvelenato gli ultimi cinquant’anni della vita della città facendole guadagnare l’appellativo di Platì del Nord, invece è stato attraversato da una vena polemica che ha lasciato l’amaro in bocca tra qualche spettatore (a proposito chi ha seguito la diretta Facebook ha capito poco di quel che si è detto, causa il pessimo audio).

E su cosa si è polemizzato? Sul cartello che troneggia l’ingresso di Buccinasco su cui c’è scritto “Qui la ‘Ndrangheta ha perso”. A lanciare il sasso nello stagno ci ha pensato Simone Mercuri, Pd, che ha attaccato i membri dell’opposizione in Consiglio comunale colpevoli, a suo dire, di ritenere quel cartello “inopportuno, senza senso, offensivo nei confronti della città e delle vittime della ‘Ndrangheta”, così come a più riprese postato su Facebook.

Gli ha risposto Caterina Romanello che prima gli ha confermato come “dopo un episodio come l’omicidio di Salvaggio, avvenuto in pieno giorno, con le modalità con le quali è avvenuto, quel cartello – ha sottolineato – è ancora più inopportuno”, poi ha preferito evitare ogni ulteriore divisione.

Scioccanti (per modo di dire) le rivelazioni del sindaco Pruiti che davanti ai suoi interlocutori interdetti ha detto: “Incredibile ma vero, i due assassini fuggendo non hanno nemmeno preso la multa dall’autovelox: sono stati molto accorti…”  Come se due killer che commettono un delitto di quel genere non si siano premurati di prendere prima ogni tipo di precauzione possibile per sfuggire alla caccia delle forze dell’ordine e magari anche a quella degli amici di paranza di Salvaggio.

Non solo la mancanza di multe dell’autovelox (anche così, direbbe qualcuno, si combatte la mafia). Secondo alcune indiscrezioni, non è chiaro se gli assassini avessero scoperto che il luogo dove è avvenuto l’agguato probabilmente non è coperto dalle telecamere: sarebbe un punto morto. Ci sarebbero cioè le immagini del prima e del dopo, non quelle dell’assassinio. Le cui indagini sono state affidate alla squadra omicidi dei carabinieri di Milano e alla Direzione distrettuale antimafia.

A riportare tutti ai motivi per cui la commissione antimafia era stata convocata ci ha pensato Selene Pravettoni componente dell’ufficio di presidenza della commissione antimafia di Regione Lombardia che ha detto: “Sono qui oggi per esprimere la vicinanza di Regione Lombardia a tutta la comunità di Buccinasco per i gravissimi fatti avvenuti qualche giorno fa. È inammissibile che episodi del genere, in pieno giorno e in mezzo alla strada, possano accadere ancora, ma purtroppo è evidente che c’è ancora tanto lavoro da fare”.

“L’attenzione delle istituzioni deve restare alta – ha poi aggiunto – ed è compito di ciascuno, dai rappresentanti politici, ai sindaci, ma soprattutto di ciascun cittadino, creare un terreno sfavorevole alla proliferazione della criminalità organizzata. Come commissione antimafia regionale abbiamo appena terminato un censimento di tutti gli osservatori antimafia comunali, così da poter fare rete, applicare le best practice apprese da altre realtà e lottare insieme contro questo fenomeno che dobbiamo arginare e marginalizzare sempre di più”.

Oggi, il sindaco Pruiti, ha rilanciato tramite Facebook il progetto “La Casetta” annunciato lo scorso 2 ottobre, giusto una settimana prima dell’omicidio Salvaggio. Un servizio gratuito dedicato alle famiglie ospitato in un immobile pignorato alla mafia, “un luogo di incontro per bambini da 0 a 3 anni insieme ai genitori o agli adulti che se ne prendono cura e per le donne in gravidanza che potranno avere un confronto tra loro e con neo genitori, con la presenza di due educatrici”.

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