Il leader di Italia in Comune ha rifiutato di appoggiare il sindaco uscente senza garanzie di poter incidere sulle scelte della futura ipotetica giunta
Com’era prevedibile, la notizia pubblicata da pocketnews.it sul niet pronunciato da Marco Macaluso alle proposte del sindaco uscente Agogliati e del Pd in cambio di un appoggio di Italia in Comune al ballottaggio che si terrà domenica prossima, ha scatenato una vera e propria bufera di polemiche.
Il fuoco incrociato
C’è chi temendo di essere costretto a cercarsi un lavoro dopo anni di vacche grasse passati sulle spalle della politica (Apuzzo e dintorni), ha scatenato un vero e proprio fuoco incrociato su Macaluso, sulle scelte della sua lista e sullo stesso pocketnews.it “colpevole di appoggiare Macaluso” in ogni sua esternazione. Bontà sua.
L’appuntamento
Prendiamo gli ululati per quel che sono (ululati, appunto) e vediamo di fare ulteriore chiarezza su quel che è accaduto durante l’incontro tra la delegazione del Pd e quella di Italia in Comune, venerdì scorso. Punto primo: sono stati Pd e Agogliati a richiederlo. Punto secondo: Pd e Agogliati si sono recati all’appuntamento in Piazza Berlinguer sede del comitato elettore di Macaluso, senza alcun rappresentante della federazione provinciale che avrebbe potuto e dovuto fare da garante a un eventuale accordo, visto il clima di diffidenza esistene tra le parti.
L’appoggio
Punto terzo: Agogliati ha offerto a Macaluso in cambio del suo appoggio (non apparentamento si badi bene) un assessore. E basta. Il 10% di voti in cambio di un incarico che sarebbe ininfluente in un eventuale governo della città. Figuriamoci in una giunta formata da altri sei assessori più il sindaco abituati a fare il bello e il cattivo tempo.
L’apparentamento
Punto quarto: Macaluso ha rilanciato e ha proposto l’apparentamento (che avrebbe permesso l’ingresso in consiglio di tre consiglieri), più due assessori o un assessore e la carica di vicesindaco. I tre consiglieri e gli assessori servivano a Macaluso per riequilibrare le forze all’interno della ipotetica futura giunta e in Consiglio comunale.
Maggioranza a rischio contrasti
Punto quinto: di fronte a queste richieste, Agogliati e compagnia bella hanno preso il cappello e si sono defilati senza fare alcuna controproposta. Prendere o lasciare: appoggio in cambio di un assessore e basta. Senza alcun apparentamento e senza altre cariche. E come avrebbero potuto. Se avessero accettato l’apparentamento, pratica lecita e legittima adottata in tantissimi altri comuni, Macaluso avrebbe avuto in Consiglio 3 consiglieri e l’Agogliati avrebbe perso il controllo completo della maggioranza nel caso in cui fossero sorti contrasti.
Il vero cambiamento
Il nocciolo della questione sta tutto qui. Da una parte l’Agogliati che rappresenta la continuità con tutto quello che è successo a Rozzano negli ultimi anni, dall’altra Macaluso che ha rotto con il suo passato, e ha promesso ai suoi elettori un cambiamento. Senza una forte presenza in giunta e in consiglio, presenza in grado di indirizzare o modificare alcune scelte, e senza alcuna garanzia, se avesse accettato l’offerta della Agogliati, avrebbe tradito i suoi elettori. Che se davvero vogliono il cambiamento, a questo punto possono votare per Ferretti. Alla faccia di tutti gli ululati di Rozzangeles.
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BRAVO MACALUSO! E’ cresciuto politicamente e mi sembra che abbia agito con buon senso e nel rispetto della sua proposta di cambiamento.