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Assago: immobile sequestrato al boss della mafia diventerà la sede di un’associazione di pubblico soccorso

In città abitava Gaetano Fidanzati che possedeva una villa bunker in via Martiri della Resistenza dove venne arrestato nel 1981 e anche “Enzino il siciliano” che ha guidato la più potente organizzazione di narcotrafficanti tra Milano e il Sudamerica

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Nella foto, via Raffaello Sanzio ad Assago dove sarà istituito il 118
Assago: immobile sequestrato al boss della mafia diventerà la sede di un’associazione di pubblico soccorso
Nella foto, via Raffaello Sanzio ad Assago dove sarà istituito il 118

Qui, Gaetano Fidanzati possedeva una villa bunker in via Martiri della Resistenza dove venne arrestato nel 1981. Non era l’unico ad aver stabilito la propria residenza ad Assago. A emularlo anche Vincenzo Ippolito, «Enzino il Siciliano», come lo chiamavano quando era considerato un vero boss. Orbene l’immobile in cui abitava quest’ultimo, sequestrato nel 2013 e consegnato ufficialmente al Comune nel 2024, dovrebbe ospitare una associazione di pronto soccorso e attivare, sul territorio, il servizio di 118.

Negli anni Novanta, “Enzino il siciliano” era ricco e potente. Secondo numerose inchieste era alla guida della più potente organizzazione di narcotrafficanti tra Milano e il Sudamerica. Nel giugno del 2013, la Guardia di Finanza gli aveva confiscato due milioni e mezzo di beni immobili, provento della sua ex attività illecita. Tre appartamenti a Buccinasco, con due box, una edicola di giornali e un altro immobile ad Assago. Quello di Assago, in via Raffaello Sanzio al civico 49, è quello che l’amministrazione ha deciso di affidare a un’associazione di pronto soccorso.

“Dopo un lungo iter burocratico lo stabile è pronto ora per una nuova vita: con un piccolo gesto simbolico, trasferiremo alla cittadinanza un grande messaggio di legalità – spiegano il sindaco Graziano Musella e l’assessore  Giuseppe Di Noia – Dedicheremo questo spazio ad un servizio che sul nostro territorio manca: un’associazione di pronto soccorso che, oltre ai normali servizi che svolgono le croci di soccorso, attiverà il pronto intervento”.

In una nota stampa sono stati resi pubblici i tempi dell’operazione: “Il passaggio simbolico delle chiavi, con un’iniziativa pubblica che rientra nel progetto “Primavera della Legalità” realizzato insieme ai Comuni del Sud Ovest Milanese che hanno aderito alla Commissione Intercomunale Antimafia, sarà ufficializzato a maggio con un’iniziativa che coinvolgerà istituzioni, studenti e associazioni del territorio intitolata.“Dalla Mafia alla Vita”.

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