Se il buongiorno si vede dal mattino, ci sarà da divertirsi nei prossimi mesi ad assistere alle sedute del Consiglio comunale di Assago che, dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno hanno sancito il ritorno sul soglio comunale di Graziano Musella. Quella di ieri sera era la prima seduta del nuovo (vecchio) corso e si è aperta con un colpo di scena. Infatti, Marco la Rosa, consigliere eletto nelle liste della maggioranza ha lasciato il gruppo. Il motivo? Una questione di attribuzione di assessorati, sembra di capire.
Il j’accuse
La Rosa non è stato tenero. Ha letto una dichiarazione in cui ha accusato Musella di “essere riuscito in 10 giorni ad azzerare la stima” che aveva nei suoi confronti perché, “con un modus operandi che ha portato il post voto del comune di Assago a un imbarazzante tracollo etico e politico”. Il nocciolo della questione sarebbe la nomina come assessore esterno Mario Burgazzi attualmente indagato per l’ipotesi di turbativa d’asta senza che questi si sia presentato agli elettori come candidato.
Aula abbandonata
Non è finita lì. I gruppi di minoranza hanno abbandonato l’aula non presenziando a un giuramento che non appariva appropriato, “almeno fino a quando non saranno noti i fatti a cui ha fatto riferimento La Rosa; un gesto forte ma inevitabile” è stato il commento della lista Aria nuova per Assago. “Il gioco di prestigio – hanno accusato Zanella e compagni – è fin troppo chiaro, e può essere giustificato solo con la necessità di rispettare impegni evidentemente già presi prima del voto – vorremmo sapere quali – ad insaputa degli stessi consiglieri candidati che hanno creduto di partecipare a una leale e corretta campagna elettorale dove le indicazioni degli elettori sarebbero state rispettate”.
La difesa
Dal Comune hanno rigettato le accuse ai mittenti. Sarebbe stato deciso di affiancare a due assessori neoeletti due con esperienza, per poi farli ruotare a metà legislatura. “È nostro compito sostenere la crescita di una nuova classe dirigente” è stato il leit motive che ha accompagnato poi la serata e ha contraddistinto la mattinata quando sui social si è scatenata la polemica. “Su una parte dell’intervento che si è tenuto in consiglio, riguardo ad alcuni concetti e alcuni termini, – ha sottolineato in una nota il sindaco Musella – poiché non posso essere sordo, voglio ascriverli ad un eccesso di rabbia e delusione che, però, anche per il futuro, dovrà essere controllato”.
La dichiarazione
“E’ nostro compito, come consiglieri anziani, creare le condizioni e le opportunità per un ricambio generazionale all’interno delle istituzioni, contribuendo a costruire una nuova classe dirigente che col proprio impegno, avendo il supporto dell’esperienza di chi li ha preceduti, possa essere formata e preparata per poter continuare, anche in futuro, a dare forza e contenuti alla nostra grande visione di Assago. – ha detto il Sindaco Graziano Musella – Per i prossimi 5 anni, abbiamo concordato un metodo di rotazione degli assessori che permetta a ciascuno, e soprattutto ai nuovi eletti di apprendere quelle conoscenze amministrative che serviranno loro nello svolgimento delle loro funzioni”.
La giunta
Così tra un’aula consigliare semideserta per l’abbandono delle opposizioni , la nuova giunta si è insediata. È composta da Enrica Palma, cicesindaco con delega a cultura /biblioteca, politiche per la terza età, politiche giovanili, manifestazioni comunali; Lara Carano con delega a servizi sociali gemellaggio, politiche per la cura e la protezione degli animali, ambiente e decoro urbano; Mario Burgazzi con delega a urbanistica, sviluppo sostenibile, attività produttive; Giuseppe Di Noia con delega a: pubblica istruzione, scuola, nido, centri estivi, rapporti con enti istituzionali e parrocchiali, marketing territoriale. Durante la seduta Giuseppe Romano è stato eletto presidente del Consiglio. Dovrà faticare per tenere a bada le proteste.